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La Lega fa quadrato su Zaia: Salvini punta al terzo mandato in Veneto

17 Gen 2025 - Italia

Salvini difende il modello Zaia e invita Meloni a considerare gli interessi della coalizione. Tensioni con Fratelli d'Italia sulla strategia per il Veneto.

La Lega fa quadrato su Zaia: Salvini punta al terzo mandato in Veneto

La Lega si compatta attorno a Zaia: il Veneto al centro della sfida politica

Le prossime elezioni regionali in Veneto rappresentano uno snodo cruciale non solo per la Lega, ma per l’intero centrodestra italiano. Il governatore uscente Luca Zaia, in carica dal 2010, è al centro di un dibattito acceso sul possibile terzo mandato, un tema che sta generando tensioni interne alla coalizione di governo e rischia di mettere in discussione gli equilibri tra gli alleati.

Zaia e il terzo mandato: una sfida per la coalizione

Luca Zaia, figura simbolo della Lega, gode di un consenso popolare che lo pone come uno dei governatori più apprezzati d’Italia. “In Veneto gli elettori sono dalla mia parte, mi chiedono di esserci”, ha dichiarato Zaia, rafforzando la sua candidatura per un terzo mandato. Tuttavia, l’ostacolo principale resta la normativa regionale, che attualmente limita a due i mandati consecutivi.

Matteo Salvini, leader della Lega, ha ribadito che il Veneto è una “partita irrinunciabile” per il partito. Durante il consiglio federale, Salvini ha chiesto compattezza, con l’obiettivo di trovare un’intesa interna alla coalizione. “Mettere in discussione il buon governo della Lega e di Zaia in Veneto per equilibri politici non mi sembrerebbe utile”, ha sottolineato il segretario leghista.

Le tensioni con Fratelli d’Italia

Fratelli d’Italia, forte della leadership di Giorgia Meloni e del crescente consenso a livello nazionale, sembra intenzionato a giocare un ruolo più incisivo anche in Veneto. La possibilità di proporre un proprio candidato ha sollevato critiche all’interno della Lega, con diversi esponenti che hanno invitato la premier a “garantire gli interessi dell’intera coalizione e non solo del suo partito”.

Alberto Stefani, vicesegretario della Lega e figura di spicco in Veneto, ha criticato le dichiarazioni di alcuni alleati, sottolineando che “il consenso che si ha alle politiche è una cosa, le regionali sono un altro mondo”. Per il partito di Salvini, il Veneto rappresenta un modello di buon governo che non può essere sacrificato per mere logiche di spartizione politica.

Il congresso nazionale della Lega

Oltre alla sfida veneta, la Lega si prepara a un appuntamento altrettanto importante: il congresso federale, previsto per i primi mesi del 2025. Salvini ha dichiarato che il congresso sarà l’occasione per rafforzare la leadership del partito e rilanciare la propria visione politica. “Rafforzare la Lega significa rafforzare l’intera coalizione”, ha spiegato il leader leghista.

Il futuro del centrodestra

La gestione della candidatura in Veneto sarà un banco di prova per la coesione del centrodestra. La Lega rivendica il diritto di mantenere il controllo su una regione che considera un proprio feudo politico, ma le tensioni con Fratelli d’Italia rischiano di incrinare l’unità della coalizione. Come ha sottolineato Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, “la quadra si trova”, ma solo se tutti gli alleati lavoreranno con l’obiettivo di consolidare il progetto comune.

La sfida per il Veneto non è solo una questione locale, ma un test cruciale per gli equilibri interni del centrodestra. La Lega, forte del consenso popolare di Zaia e della sua rete radicata di amministratori locali, punta a riaffermare la propria centralità. Tuttavia, per garantire la vittoria e preservare l’unità della coalizione, sarà necessario un compromesso che tenga conto delle ambizioni di Fratelli d’Italia e degli altri alleati. Salvini, da leader esperto, è chiamato a giocare una partita decisiva per il futuro della Lega e dell’intera coalizione.

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