Referendum, affluenza al 22,7%: si decide tutto oggi
9 Giu 2025 - Italia
Chiusa la prima giornata con scarsa partecipazione, i seggi restano aperti fino alle 15. Attesa per il dato finale sull’affluenza e sul possibile quorum.

Referendum, affluenza al 22,7% dopo la prima giornata: oggi si vota fino alle 15
La prima giornata del referendum abrogativo si è chiusa domenica 8 giugno alle 23 con un’affluenza nazionale pari al 22,7%. I seggi sono però ancora aperti: oggi, lunedì 9 giugno, si vota dalle 7 alle 15. Solo al termine di questa seconda giornata si avranno i dati definitivi sull’affluenza complessiva e sull’eventuale raggiungimento del quorum.
Partecipazione sotto osservazione: cittadini prudenti o disinteressati?
La rilevazione provvisoria segnala una partecipazione piuttosto contenuta, nonostante i cinque quesiti su cui si è chiamati a esprimersi tocchino temi di rilievo istituzionale e civile. Il dato potrebbe riflettere sia una forma di cautela da parte dell’elettorato, sia un più generale disinteresse verso l’uso dello strumento referendario per questioni percepite come complesse.
Il gesto di Giorgia Meloni: presenza al seggio ma senza ritirare le schede
La presidente del Consiglio si è recata regolarmente al seggio nella giornata di domenica, sottolineando il rispetto per l’istituzione referendaria. Ha però deciso di non ritirare le schede, segnalando così una posizione critica sui quesiti, ma senza disconoscere l’importanza della partecipazione democratica.
Dati disomogenei nelle regioni: affluenze diverse ma nessuna svolta
In alcune regioni, come il Veneto, la partecipazione si è attestata attorno al 19,9%. In altre aree è leggermente più alta, ma per ora nessun territorio mostra una tendenza netta verso il quorum. La seconda giornata sarà determinante per comprendere se ci sarà una ripresa o se la tendenza alla bassa affluenza verrà confermata.
Dal governo un segnale chiaro: invito di fatto all’astensione
Pur evitando toni espliciti, l’esecutivo ha di fatto incoraggiato l’astensione. La linea scelta dalla maggioranza è stata quella di una presenza istituzionale, ma senza una mobilitazione sul merito dei quesiti. Il messaggio, chiaro nei gesti e nelle dichiarazioni di esponenti di primo piano, ha contribuito a consolidare un orientamento prudente da parte dell’elettorato.