Leoni contro Leoni: il padre difende Vannacci e attacca il figlio Simone
8 Giu 2025 - Italia
Silvio Leoni, ex inviato di guerra, scrive una lettera al figlio Simone, leader dei giovani di Forza Italia, per difendere il generale Vannacci. Sulle idee si può anche essere d'accordo con il padre, ma sorprende la scelta di affidare un messaggio tanto personale alle pagine di un quotidiano.

Simone Leoni chiude il congresso con un attacco a Vannacci
Durante il congresso nazionale dei giovani di Forza Italia, il neoeletto segretario Simone Leoni ha usato parole molto dure contro il generale Roberto Vannacci, senza nominarlo direttamente ma parlando di un “generale della codardia e della discordia”, accusandolo di agire per “mero calcolo politico”. (qui l’articolo) Una presa di posizione che si inserisce nel filone più moderato del centrodestra, ma che ha suscitato reazioni forti.
La replica del padre: una lettera che divide
Silvio Leoni, ex giornalista di guerra, ha pubblicato una lunga lettera aperta sul quotidiano Il Tempo per difendere il generale Vannacci e criticare duramente le parole del figlio. Rivendica la conoscenza diretta del militare, risalente agli anni in Somalia, e ne elogia il coraggio e l’integrità. Poi l’affondo personale:
“Tu non sei degno di spolverare gli anfibi del Generale Vannacci”.
Il padre accusa il figlio di essersi piegato a logiche partitiche e mediatiche e conclude il testo invocando i valori tradizionali di “Dio, Patria e Famiglia”.
Il centrodestra si schiera con Silvio Leoni
Il generale Vannacci ha risposto ringraziando Silvio Leoni e sottolineando come anche le critiche possano aiutare a crescere. Matteo Salvini ha apprezzato il gesto, dichiarando di condividere parola per parola le parole del padre, e ha invitato Simone Leoni a rispettare chi ha servito l’Italia.
La risposta di Simone: “Sono cresciuto senza di lui”
Il giovane esponente azzurro ha replicato con un comunicato in cui ha ricordato di essere cresciuto lontano dal padre, con l’affetto di una famiglia che gli ha voluto bene. Ha affermato di non provare rancore e ha rivendicato il suo diritto a esprimere liberamente le proprie idee, anche quando non condivise da chi porta il suo stesso cognome.
Una vicenda che lascia perplessi sul piano umano
Sul piano dei contenuti, è lecito riconoscere a Silvio Leoni la coerenza con cui difende un uomo che incarna un certo tipo di visione del mondo: ordine, disciplina, patria. Valori che molti, anche nel centrodestra, continuano a sentire propri. Ma è difficile non restare perplessi per la scelta di affidare uno scontro così personale alle pagine di un giornale.
I dissensi tra padre e figlio, seppur su temi rilevanti, meritano forse altri spazi. Il confronto politico è legittimo, ma sarebbe auspicabile un maggior rispetto per i legami familiari, soprattutto in un’epoca dove tutto rischia di trasformarsi in spettacolo.
Questa vicenda, per quanto marginale nei grandi equilibri politici, dice molto su quanto le tensioni valoriali attraversino anche le famiglie. Chi sta con Vannacci e chi no, chi difende una visione tradizionale dell’Italia e chi preferisce un approccio più conforme al linguaggio dominante. Ma forse, prima ancora di tutto questo, servirebbe ricordare che il rispetto – anche tra persone che la pensano diversamente – inizia da casa.
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La lettera integrale di Silvio Leoni al figlio Simone pubblicata su il Tempo
Gentile Direttore,
La ringrazio per l’ospitalità che mi concede … a manifestare pubblicamente … tutto il mio sdegno per le gravi parole che egli ha osato pronunciare contro il Generale Roberto Vannacci …
Ho conosciuto il Generale … in Somalia nel 1993 … e Vannacci era lì, rischiando la vita ogni giorno. A loro – miei fratelli paracadutisti – sono profondamente legato. Ed è anche per questo che le parole di mio figlio mi hanno disgustato.
La Lealtà, Simone, non è un optional … Sei stato sleale accoltellando alle spalle un alleato. Gli hai addebitato … pensieri contro disabili, gay e neri … falsi. Attribuire a Vannacci il suicidio di alcuni ragazzi è la cosa più bassa e spregevole che io abbia visto …
Tua nonna Gloriana … testamento spirituale … valori di Dio, Patria e Famiglia …
“Mio caro Simone, ricordati sempre che una Civiltà senza Valori genera mostri … Ai miei tempi … i valori erano tre: Dio, Patria e Famiglia …”
Hai usato gli stessi metodi di un alleato traditore … Vergognati! … Tu non sei degno, Simone, neanche di spolverare gli anfibi al Generale Vannacci.
Tuo padre.