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Acquaroli avanti nelle Marche, il campo largo trema

- Italia

Dalle Marche alla Valle d’Aosta, le regionali certificano il radicamento del centrodestra dopo anni di governo a Roma. Per il centrosinistra, la possibile perdita delle Marche – già strappate nel 2020 – suona come una condanna al fallimento del campo largo.

Acquaroli avanti nelle Marche, il campo largo trema

📋 Riassunto dell'articolo

Le elezioni regionali vedono Acquaroli in vantaggio nelle Marche, segnale che il centrodestra consolida la sua vittoria dopo anni di governo a Roma. In Valle d’Aosta gli autonomisti restano in testa, ma il centrodestra è in crescita. Per la sinistra, la perdita delle Marche rappresenterebbe la disfatta del campo largo.

Marche: il centrodestra consolida la conquista, il campo largo in frantumi

Le ultime proiezioni danno Francesco Acquaroli, presidente uscente sostenuto dal centrodestra, in vantaggio su Matteo Ricci. Con una forbice tra il 49 e il 53 % per Acquaroli e tra il 45 e il 49 % per Ricci, i numeri certificano la forza di una coalizione che non solo tiene, ma si consolida.

Le Marche, governate per decenni dalla sinistra, furono strappate al dominio rosso già nel 2020. Oggi quella vittoria non è più un’eccezione, ma l’inizio di un ciclo politico nuovo. La riconferma di Acquaroli segnerebbe la fine dell’egemonia progressista e infliggerebbe un colpo durissimo al campo largo, incapace di mobilitare il proprio elettorato.

Il calo dell’affluenza, sceso intorno al 50 %, è la prova di un popolo di sinistra disilluso, che non crede più in una formula costruita solo contro la destra e priva di visione.

Valle d’Aosta: autonomisti in testa, centrodestra in scia

In Valle d’Aosta, l’Union Valdôtaine è avanti con circa il 30,9 %, ma il centrodestra è a un soffio con il 30,3 %. Una distanza minima che testimonia come anche in territori storicamente autonomisti, la proposta conservatrice trovi spazio e consenso.

Il crollo della Lega – sotto il 10 % dopo il 24 % del 2020 – segna la fine di un’epoca, mentre cresce il peso di Fratelli d’Italia e delle liste civiche legate alla coalizione di destra.

Il peso nazionale: la destra cresce, la sinistra arretra

Le regionali di Marche e Valle d’Aosta certificano un dato politico nazionale: il centrodestra vince e si rafforza anche dopo anni di governo centrale, dimostrando di non essere logorato ma anzi consolidato dalla leadership di Giorgia Meloni.

Per la sinistra, invece, la caduta delle Marche – già perse nel 2020 e ora potenzialmente riconfermate alla destra – sarebbe un macigno. Non solo la perdita di una regione simbolo, ma la prova che il progetto del campo largo non funziona. Alleanze improvvisate e di convenienza non bastano: il vento della politica italiana soffia a destra.

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