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Francesco sepolto accanto al Principe Junio Valerio Borghese

1 Mag 2025 - Approfondimenti Politici

Nella Basilica di Santa Maria Maggiore, la tomba di Papa Francesco si trova a pochi metri da quella di Junio Valerio Borghese. Una coincidenza che unisce due storie italiane opposte ma profondamente simboliche.

Francesco sepolto accanto al Principe Junio Valerio Borghese

La recente notizia della sepoltura di Papa Francesco nella Basilica di Santa Maria Maggiore ha suscitato un inaspettato interesse non solo tra i fedeli, ma anche tra coloro che seguono con attenzione le simbologie storiche e i legami della memoria nazionale. Colpisce in particolare il fatto che la tomba del pontefice argentino sia stata collocata a breve distanza da quella di Junio Valerio Borghese, figura tra le più emblematiche e discusse del Novecento italiano.

Francesco e la scelta di Santa Maria Maggiore

Papa Francesco ha sempre mostrato una devozione speciale per la Basilica di Santa Maria Maggiore, tanto da recarvisi spesso in preghiera prima e dopo ogni viaggio apostolico. Non sorprende quindi che abbia scelto proprio questo luogo per il suo riposo eterno. La sua tomba, semplice e austera, è situata tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza, in una posizione centrale ma discreta, come nello stile che ha contraddistinto il suo pontificato. L’iscrizione reca semplicemente “Franciscus”, accompagnata dalla riproduzione della croce pettorale.

Chi era il “Principe nero”

Junio Valerio Borghese, appartenente a una delle famiglie più antiche dell’aristocrazia romana, fu un ufficiale di marina pluridecorato, comandante della celebre Decima Flottiglia MAS. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, scelse di continuare a combattere, aderendo alla Repubblica Sociale Italiana. Figura complessa e spesso letta con superficialità, Borghese fu non solo un uomo d’azione, ma anche un simbolo di un’Italia che, nel momento più drammatico della sua storia, scelse con coerenza da che parte stare. Accusato – ma mai condannato – per le attività della Decima e successivamente protagonista di un controverso tentativo di golpe nel 1970, Borghese morì in esilio a Cadice, in Spagna. La sua salma venne poi trasferita a Roma, nella cappella di famiglia all’interno della stessa Basilica.

La vicinanza delle tombe: tra memoria e destino

Che oggi il Papa della pace e il Comandante della Decima riposino a pochi metri l’uno dall’altro è un fatto che non può essere ignorato. Alcuni ne hanno tratto spunti ironici o provocatori. Il generale Roberto Vannacci, per esempio, ha scherzato pubblicamente chiedendosi se ora Papa Francesco verrà accusato di “fascismo” per questa prossimità. Ma al di là delle battute, questa coabitazione tombale ci costringe a guardare la storia senza pregiudizi, riconoscendo a ogni figura il proprio posto nella narrazione nazionale.

Simbologia di un luogo carico di storia

La Basilica di Santa Maria Maggiore ospita le spoglie di papi, artisti, santi e figure eminenti della storia d’Europa. Non è un mausoleo ideologico, ma uno scrigno della memoria, dove convivono epoche e identità diverse. La presenza di Borghese in quel contesto, oggi accanto a un Papa, è una traccia silenziosa ma eloquente della pluralità di percorsi che l’Italia ha attraversato nel secolo scorso.

Un’Italia che ha bisogno di riconciliarsi con la sua storia

Piaccia o no, Junio Valerio Borghese ha fatto parte di una pagina storica che molti vorrebbero rimuovere. Ma una nazione che rimuove il proprio passato non costruisce un futuro: lo cancella. La vicinanza con Francesco, uomo di fede e dialogo, potrebbe essere letta – anche da chi non simpatizza con il pensiero conservatore – come una riconciliazione postuma. Non ideologica, ma profondamente italiana.

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