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Risolta l’Impasse del PNRR: 35 Miliardi di Euro in Arrivo per l’Italia

20 Lug 2023 - Italia

Risolta l’Impasse del PNRR: 35 Miliardi di Euro in Arrivo per l’Italia

Dopo mesi di impasse, le parti sono finalmente giunte ad un compromesso sulla questione relativa all’uso dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Questo ricorda molto il compromesso raggiunto precedentemente sulla questione degli asili nido, quando Bruxelles aveva contestato l’uso della quarta rata del Pnrr per la rinnovazione di strutture preesistenti.

Un Cambiamento di Tattica

Il nuovo accordo modifica l’obiettivo iniziale di creare 7.500 posti in studentato entro la fine del 2022. Al suo posto, viene introdotto un obiettivo qualitativo, che prevede l’avvio di tutte le procedure necessarie – come gare e autorizzazioni – per la creazione di un totale di 60.000 nuovi posti letto universitari entro la fine del 2026.

Questa svolta qualitativa è anche legata al cambio di scadenze per il raggiungimento degli obiettivi. Invece di essere legata alla terza rata, che scade a dicembre 2022, la realizzazione dell’obiettivo è stata spostata alla scadenza della quarta rata, giugno 2023.

Le Conseguenze sul Pagamento delle Rate

Questa modifica comporta che il pagamento della terza rata avverrà senza considerare i fondi destinati alla creazione degli studentati. Tuttavia, quella quota di fondi, tra i 300 e i 500 milioni di euro, verrà integrata negli obiettivi della quarta rata e pagata con essa, purché le condizioni siano rispettate.

Questa modifica non influisce sulla quantità totale di fondi destinati all’Italia per il Pnrr. Invece, offre diverse possibilità per l’erogazione dei fondi. Una opzione prevede il pagamento simultaneo della terza e della quarta rata nella seconda metà di quest’anno, per un totale di 35 miliardi di euro. In alternativa, e questa sembra essere l’opzione più probabile, la terza rata verrà erogata quanto prima e la quarta entro la fine dell’anno, per un totale invariato di 35 miliardi di euro.

Questa decisione è un segno positivo per la soluzione dei problemi legati al Pnrr. Anche se l’obiettivo quantitativo iniziale è stato cambiato, l’intenzione di migliorare le strutture universitarie in Italia è rimasta. Speriamo che questo compromesso porti a risultati concreti per gli studenti universitari italiani.

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