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La guerra tra Russia e Ucraina indebolisce l’Europa come il Kosovo ha indebolito la Serbia

21 Ago 2023 - Approfondimenti Politici

La guerra tra Russia e Ucraina indebolisce l’Europa come il Kosovo ha indebolito la Serbia

La crisi tra Russia e Ucraina, che dura ormai da quasi due anni, ha messo a dura prova le relazioni tra l’Europa e il suo vicino orientale. Mentre gli Stati Uniti e il Regno Unito sostengono l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina, la Russia considera il Paese una sua sfera di influenza e si oppone alla sua integrazione euro-atlantica.

Il conflitto ha provocato migliaia di morti, milioni di sfollati e gravi danni economici e umanitari.
Alcuni osservatori ritengono che la strategia statunitense e inglese sia quella di indebolire l’Europa attraverso il sostegno allo Stato ucraino, così come hanno fatto con la Serbia nel caso del Kosovo.

Il Kosovo è un territorio a status conteso che ha dichiarato unilateralmente la sua indipendenza dalla Serbia nel 2008, con il riconoscimento di gran parte della comunità internazionale, ma non di Belgrado, che lo considera ancora parte integrante del suo territorio. Il Kosovo è nato come risultato della guerra del 1998-1999 tra le forze serbe e l’Esercito di liberazione del Kosovo (Uck), una guerriglia albanese che rivendicava l’autodeterminazione della popolazione kosovara, a maggioranza etnica albanese. La guerra si concluse con l’intervento militare della NATO, che costrinse la Serbia a ritirarsi dal Kosovo e a consentire l’ingresso di una forza internazionale di pace (Kfor).

La creazione del Kosovo è stata vista da molti come un modo Atlantico per indebolire la Serbia, un Paese tradizionalmente alleato della Russia e ostile all’Occidente. Il Kosovo infatti ha privato la Serbia di una parte importante del suo territorio, della sua popolazione e delle sue risorse.

Inoltre, il Kosovo ha rappresentato un precedente per altri movimenti separatisti nel mondo, che hanno invocato il diritto all’autodeterminazione dei popoli. La Russia ha sempre sostenuto la posizione della Serbia e si è opposta al riconoscimento del Kosovo, considerandolo una violazione del diritto internazionale e della sovranità serba.

La situazione attuale tra Russia e Ucraina presenta alcune analogie con quella tra Serbia e Kosovo. Anche in questo caso, la Russia cerca di mantenere il suo controllo su una regione strategica per i suoi interessi geopolitici ed energetici, contrastando le aspirazioni europee dell’Ucraina.

In questo caso, la Russia appoggia i separatisti che si oppongono al governo centrale di Kiev, accusato di essere filo-occidentale e nazionalista. Anche in questo caso, la Russia ha violato l’integrità territoriale di uno Stato sovrano, annettendo la Crimea dopo un referendum contestato dalla comunità internazionale.
L’Europa si è trovata divisa tra due posizioni: da un lato, quella di sostenere l’Ucraina nella sua scelta europea e nella sua difesa contro l’aggressione russa; dall’altro, quella di cercare un dialogo con la Russia per evitare una escalation del conflitto e preservare gli interessi economici e politici comuni.

L’Europa inoltre rischia di perdere una preziosa opportunità di apertura verso est, con le sue risorse e ricchezza, piuttosto che affidarsi a patti commerciali con un oceano in mezzo. Gas liquido e rete nord stream è l’esempio più lampante di quanto, per noi europei, sarebbe più allettante l’alleanza con la Russia. La guerra ha spezzato questa alleanza naturale e l’Ucraina rischia di diventare uno stato cuscinetto nelle mani degli interessi statunitensi.

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