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Negoziazioni a Rischio Fallimento Tra Israele e Hamas per il Rilascio degli Ostaggi e il Cessate il Fuoco

4 Mag 2024 - Medio Oriente

Mentre i colloqui al Cairo si complicano, Israele e Hamas affrontano questioni delicate su un possibile accordo per il rilascio degli ostaggi. La pressione interna e le promesse internazionali giocano un ruolo cruciale nella ricerca di una risoluzione.

Negoziazioni a Rischio Fallimento Tra Israele e Hamas per il Rilascio degli Ostaggi e il Cessate il Fuoco

Situazione attuale dei negoziati al Cairo

Un funzionario israeliano, parlando alla radio statale Kan, ha comunicato che la delegazione israeliana non partirà per il Cairo finché non ci sarà una risposta concreta da parte di Hamas riguardo a un possibile accordo per il rilascio degli ostaggi. Questa dichiarazione sottolinea la tensione e l’incertezza che circondano i negoziati.

Posizione di Hamas sui colloqui

Un dirigente di spicco di Hamas ha rivelato ad ‘Al-Araby Al-Jadeed’ che la fazione palestinese a Cairo non fornirà una risposta immediata ai mediatori. Ha aggiunto, sotto condizione di anonimato, che ci sono ancora diversi punti da chiarire nei colloqui di mediazione.

Rilascio degli ostaggi da parte di Hamas

Secondo quanto riportato da Ynet News e dall’agenzia di stampa cinese Xinhua, Hamas sarebbe disposta a rilasciare 33 ostaggi israeliani nella prima fase dell’accordo di cessate il fuoco in discussione al Cairo. Queste informazioni indicano una potenziale apertura nella trattativa, sebbene la situazione rimanga molto fluida.

Marwan Barghouti e le negoziazioni di rilascio

Marwan Barghouti, un noto leader del movimento Fatah, potrebbe essere liberato dalla sua detenzione nel quadro di un possibile scambio di prigionieri. Secondo quanto riportato da Maariv, Israele non si oppone più al suo rilascio, ma insiste affinché ciò avvenga a Gaza e non in Cisgiordania. Questa mossa è considerata cruciale per il progresso delle trattative.

Reazioni politiche interne in Israele

L’estrema destra in Israele, rappresentata da figure come Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, ha espresso forti riserve riguardo agli attuali negoziati. Ben Gvir ha minacciato di ritirarsi dal governo se non verranno mantenute le promesse fatte da Netanyahu, enfatizzando il rifiuto di un accordo che non preveda una chiara vittoria militare.

Proteste in Israele per il rilascio degli ostaggi

In Israele, decine di migliaia di persone hanno protestato richiedendo un’interruzione del conflitto e il rilascio di tutti gli ostaggi. Le manifestazioni sono un chiaro segno del crescente malcontento pubblico e della pressione esercitata sul governo per giungere a una soluzione pacifica.

Garanzie degli USA e il futuro della guerra

Channel 12 ha riferito che gli Stati Uniti hanno assicurato, tramite Egitto e Qatar, che la guerra si concluderà dopo i 40 giorni dalla prima fase dell’accordo sugli ostaggi, indipendentemente dalla decisione di Israele. Questa dichiarazione suggerisce un ruolo significativo degli USA nel mediare la fine del conflitto.

Eliminazione di un comandante della Jihad islamica palestinese

Nel contesto delle tensioni e delle trattative, è stata confermata la morte di un alto comandante della Jihad islamica palestinese, Imam Zerev, colpito da un attacco aereo israeliano nel sud di Gaza. Questo evento potrebbe avere implicazioni significative per la dinamica del conflitto e i negoziati in corso.

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