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L’ombra di Trump domina le primarie repubblicane: le incriminazioni non scalfiscono il suo carisma

29 Lug 2023 - USA

L’ombra di Trump domina le primarie repubblicane: le incriminazioni non scalfiscono il suo carisma

Nonostante le accuse legali che lo attanagliano, Donald Trump appare ancora una volta come il principale contendente per la candidatura alla presidenza per il Partito Repubblicano. L’ex presidente, noto per le sue dichiarazioni audaci e il suo stile di leadership polarizzante, continua a dominare la scena politica, oscurando i suoi avversari anche quando è sotto inchiesta.

Durante il Lincoln Dinner in Iowa, un evento di raccolta fondi in cui tutti i potenziali candidati presidenziali repubblicani hanno preso parte, Trump ha catalizzato l’attenzione. Il network di informazione americano CNN ha evidenziato come, nonostante le numerose incriminazioni a suo carico, Trump sia riuscito a dimostrare che la sua attrazione per la base repubblicana rimane intatta.

Al contrario, gli altri candidati, tra cui il governatore della Florida, Ron DeSantis, considerato uno dei più accreditati sfidanti, hanno risentito della presenza di Trump. Il magnetismo di Trump ha messo in ombra i rivali, alimentando la tesi che i conservatori abbiano già scelto su chi puntare per le elezioni del 2024.

L’ex presidente Trump ha affermato di aspettarsi ulteriori guai giudiziari, probabilmente in Georgia, dove è al centro di un’inchiesta per i suoi tentativi di sovvertire il risultato elettorale del 2020. Ma, contro ogni logica, queste accuse sembrano solo aumentare il suo fascino tra i suoi sostenitori.

Trump ha persino esortato DeSantis a ritirarsi per il “bene del partito”. Anche se DeSantis ha respinto la proposta, il suo percorso verso la candidatura rimane in salita. Tuttavia, l’ombra di Trump potrebbe rivelarsi problematica per il Partito Repubblicano. Molti moderati sono infatti preoccupati dall’idea di un ritorno di Trump alla Casa Bianca, vista la sua posizione legale precaria.

L’ex vicepresidente Mike Pence, il cui intervento in Iowa non ha suscitato l’entusiasmo del pubblico, ha cercato di distinguersi da Trump, pur non attaccandolo direttamente. Pence ha sottolineato la gravità delle accuse contro l’ex presidente, in particolare per quanto riguarda la gestione dei documenti riservati relativi alla sicurezza del Paese.

Il dilemma per Pence, DeSantis e molti degli altri dodici sfidanti di Trump è questo: come possono sfidare l’ex presidente senza alienare la base trumpiana che domina ancora il partito?

I sondaggi, infatti, indicano una netta preferenza per Trump tra i conservatori. Secondo il sito specializzato FiveThirtyEight, Trump guida con il 52,4% dei consensi, contro il 15,5% di DeSantis e il 4,6% di Pence.

In vista delle elezioni del 2024, gli occhi sono puntati sulle mosse di Trump e su come il Partito Repubblicano gestirà la sfida di un candidato che, nonostante le accuse legali e le controversie, continua a dominare il dibattito politico e a mantenere un forte seguito.

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