Il governo dichiara guerra ai borseggi: addio impunità per le ladre rom con figli
26 Mag 2025 - Italia
Via il privilegio per le ladre seriali madri, nuovi reati contro le rivolte nei CPR, tolleranza zero per droga, occupazioni abusive e violenza contro agenti: la linea dura del governo arriva in Aula.

Borseggiatrici rom, fine dell’impunità: il governo rompe un tabù
È forse uno dei passaggi più simbolici e attesi del nuovo decreto sicurezza: la stretta contro le borseggiatrici rom che infestano da anni mezzi pubblici, stazioni e mercati delle principali città italiane. Un fenomeno spesso tollerato in nome di un garantismo ipocrita, dove la condizione di maternità delle ladre veniva usata come scudo per sfuggire alla giustizia.
Il nuovo testo, promosso e difeso con forza da Fratelli d’Italia, cancella l’obbligo del differimento della pena per le madri condannate, rendendolo facoltativo. In pratica, non sarà più automatico che una donna incinta o con figli piccoli possa evitare il carcere: sarà il giudice, caso per caso, a decidere. Un cambio di rotta epocale, che mira a restituire dignità allo Stato e a proteggere i cittadini onesti, spesso vittime di furti seriali senza mai ottenere giustizia.
Immigrazione irregolare e rivolta nei centri: nuovi reati e più rigore
Il decreto non si limita al contrasto delle borseggiatrici, ma affronta il tema dell’immigrazione illegale con una nuova disposizione penale specifica per le rivolte nei centri per migranti, sul modello di quanto già previsto per le sommosse carcerarie. Un segnale chiaro: lo Stato non accetterà più il ricatto della violenza organizzata all’interno delle strutture di accoglienza.
Cannabis light e anarchia normativa: arriva il divieto totale
Altro punto rilevante del provvedimento è la messa al bando della cannabis light. Il governo dice stop a ogni zona grigia: sarà vietata non solo la vendita, ma anche l’importazione, la distribuzione e il semplice possesso di infiorescenze di cannabis a basso THC se destinate all’uso ricreativo. L’intento è colpire alla radice la cultura dello sballo e riaffermare il principio secondo cui la droga, anche quella “light”, resta droga.
Tutela degli agenti, finalmente un riconoscimento istituzionale
Il decreto prevede inoltre un pacchetto importante di misure a favore delle forze dell’ordine: viene introdotta un’aggravante specifica per le aggressioni agli agenti, comprese le lesioni lievi, con pene da due a cinque anni. Lo Stato coprirà fino a 10 mila euro di spese legali per i procedimenti penali subiti dagli operatori in servizio e consente il porto d’armi anche fuori servizio.
Blocchi stradali, proteste violente e cyber-reati: tolleranza zero
Chi paralizza strade e infrastrutture non potrà più cavarsela con una semplice multa: il blocco stradale diventa reato, punibile con la reclusione fino a un mese. Giro di vite anche contro chi online promuove violenza o insegna a sabotare: previste pene fino a 4 anni.
Occupazioni abusive e truffe agli anziani: pene più dure per i nemici dei più deboli
Il pacchetto sicurezza si occupa anche della tutela della proprietà privata e delle persone più fragili: pene aggravate per le occupazioni abusive di case e per chi ostacola infrastrutture strategiche, sanzioni più severe per chi truffa gli anziani, con carcere fino a sei anni.
La destra al governo rompe l’equilibrio dell’impunità
Con questo decreto, il governo Meloni mostra di voler cambiare paradigma. Si colpiscono categorie che per troppo tempo hanno beneficiato di una scandalosa immunità di fatto: dalle borseggiatrici professioniste alle frange più violente delle proteste anti-Stato. È una dichiarazione di guerra alla microcriminalità, quella che logora ogni giorno la vita dei cittadini, e che trova oggi una risposta finalmente concreta, netta e coraggiosa.