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Brexit: Un Bilancio a Tre Anni dall’Uscita

26 Ago 2023 - Europa

Brexit: Un Bilancio a Tre Anni dall’Uscita

La Brexit, l’epocale decisione del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea, ha scosso le fondamenta politiche, economiche e sociali del Paese. A tre anni di distanza, è il momento di fare un bilancio delle sue ripercussioni.

Impatto Economico

Dal punto di vista economico, la Brexit ha avuto un impatto negativo sul Regno Unito, che ha subito una recessione più profonda e duratura rispetto agli altri Paesi sviluppati. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il Regno Unito è stato l’unico Paese economicamente sviluppato che è rimasto in recessione nel 2021, con una contrazione del PIL del 4%. La Brexit ha anche ridotto le esportazioni verso l’Ue, che sono diminuite del 12% rispetto al 20182, a causa delle nuove barriere tariffarie e non tariffarie introdotte dall’accordo commerciale. Al contrario, le importazioni dal resto del mondo sono aumentate, portando a un deficit commerciale record. La Brexit ha anche scoraggiato gli investimenti stranieri diretti nel Regno Unito, che sono calati del 35% nel 20204, mentre ha favorito la fuga di capitali verso altri centri finanziari europei, come Francoforte e Amsterdam. Infine, la Brexit ha contribuito a innescare una forte inflazione nel Regno Unito, che ha raggiunto il 5,4% a dicembre 2021, la più alta dal 1991. Questo fenomeno è dovuto sia alla debolezza della sterlina, che ha reso più costose le importazioni, sia alla carenza di manodopera e di beni essenziali causata dalle nuove regole migratorie e doganali.

Impatto Sociale

Dal punto di vista sociale, la Brexit ha avuto un impatto sulle condizioni di vita dei cittadini britannici e dei cittadini europei residenti nel Regno Unito. La Brexit ha infatti modificato i diritti e i doveri dei cittadini europei nel Regno Unito, che hanno dovuto richiedere lo status di residente permanente (settled status) entro il 30 giugno 2021 per poter continuare a vivere e lavorare legalmente nel Paese. Secondo i dati ufficiali, circa 6 milioni di cittadini europei hanno fatto domanda per lo status di residente permanente, ma circa 400 mila sono ancora in attesa di una risposta. Alcuni cittadini europei hanno anche deciso di lasciare il Regno Unito dopo la Brexit, sia per motivi personali che professionali. Secondo una stima dell’Office for National Statistics, circa 1,3 milioni di cittadini europei hanno lasciato il Regno Unito tra il 2016 e il 2020. Questa tendenza ha provocato una riduzione della popolazione del Regno Unito per la prima volta dal 1975 e una carenza di lavoratori qualificati in alcuni settori chiave, come l’agricoltura, l’edilizia, la sanità e l’ospitalità. Al contrario, il Regno Unito ha visto aumentare l’immigrazione da Paesi extra-europei, soprattutto dall’India, dal Pakistan e dall’Africa, grazie alla nuova politica migratoria basata sul sistema a punti, che privilegia le competenze e le qualifiche dei candidati.

Impatto Politico

Dal punto di vista politico, la Brexit ha avuto un impatto sulla stabilità e sulla coesione del Regno Unito, che si è trovato a fronteggiare diverse sfide interne ed esterne. La Brexit ha infatti accentuato le divisioni tra le quattro nazioni che compongono il Regno Unito: l’Inghilterra, la Scozia, il Galles e l’Irlanda del Nord. Mentre l’Inghilterra e il Galles hanno votato per il Leave nel referendum del 2016, la Scozia e l’Irlanda del Nord hanno votato per il Remain. Questa differenza ha alimentato le aspirazioni indipendentiste della Scozia, che ha chiesto un nuovo referendum sull’autodeterminazione dopo aver vinto le elezioni regionali del 2021 con il Partito Nazionale Scozzese. Il governo britannico, guidato dal primo ministro conservatore Rishi Sunak, ha però respinto la richiesta, sostenendo che la questione sia stata risolta nel referendum del 2014, quando il 55% degli scozzesi votò per rimanere nel Regno Unito.

Il protocollo Nordirlandese

La Brexit ha anche complicato la situazione dell’Irlanda del Nord, che ha dovuto affrontare le conseguenze del cosiddetto protocollo nordirlandese, l’accordo che prevede il mantenimento di una frontiera aperta tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda, ma anche dei controlli tra l’Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito. Questo accordo ha suscitato le proteste dei unionisti nordirlandesi, che si sentono traditi dal governo britannico e temono una perdita di identità e di sovranità. Il protocollo nordirlandese ha anche causato tensioni tra il Regno Unito e l’Ue, che si sono accusati reciprocamente di non rispettare gli impegni presi e di minacciare la pace nell’isola d’Irlanda.

La Brexit ha segnato una svolta storica per il Regno Unito, con conseguenze che si faranno sentire per anni a venire. Mentre il Paese cerca di navigare in queste acque tumultuose, il bilancio a tre anni dall’uscita mostra un panorama complesso, con sfide e opportunità che attendono il Regno Unito nel suo nuovo corso fuori dall’Ue.

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