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AfD sotto accusa, Berlino alza il livello dello scontro

2 Mag 2025 - Europa

Il servizio segreto tedesco classifica il partito come “estrema destra accertata”. Critiche da esponenti conservatori: si restringe il perimetro del dissenso politico.

AfD sotto accusa, Berlino alza il livello dello scontro

Una classificazione politica sotto l’etichetta della sicurezza

L’Ufficio federale tedesco per la protezione della Costituzione (BfV) ha annunciato ufficialmente di aver classificato Alternative für Deutschland (AfD) come “organizzazione di estrema destra accertata”. La decisione arriva dopo un’indagine durata anni, già preannunciata dalla precedente etichetta di “caso sospetto”. Ora, secondo il BfV, il partito violerebbe la dignità umana e promuoverebbe visioni incompatibili con l’ordine democratico liberale.

Secondo il rapporto, l’AfD utilizzerebbe “criteri etnici” per definire il concetto di popolo, escludendo determinati gruppi dalla partecipazione paritaria alla vita sociale e politica. Accuse gravi, che sembrano voler assimilare qualunque critica al modello multiculturale a un attacco diretto alla Costituzione. Una lettura, questa, che ha sollevato interrogativi anche in ambienti giuridici e politici indipendenti.

Una sorveglianza che sa di controllo politico

Con la nuova classificazione, l’AfD potrà ora essere sorvegliata più intensamente dai servizi interni: intercettazioni, uso di informatori, monitoraggio costante. In teoria, strumenti pensati per la sicurezza nazionale; nella pratica, una misura che colpisce un partito legalmente rappresentato in parlamento e votato da milioni di cittadini, specialmente nell’Est del Paese. La possibilità di utilizzare le istituzioni per isolare politicamente un’opposizione crescente solleva perplessità legittime.

Il ruolo del cancelliere Scholz: equilibrio o prudenza tattica?

Il cancelliere Olaf Scholz ha invitato alla cautela: “Non bisogna affrettarsi”, ha dichiarato, ricordando che la Corte Costituzionale ha già respinto precedenti tentativi di messa al bando dell’AfD. Il rapporto del BfV – “meticoloso”, secondo Scholz – si basa peraltro su fonti pubbliche, aprendo la strada a un dibattito trasparente ma anche polarizzante. Per Scholz, il populismo di destra è un fenomeno da “prendere molto sul serio”, ma allo stesso tempo ha evitato di sostenere apertamente una messa al bando.

Le reazioni: tra critica internazionale e solidarietà politica

Non sono mancate reazioni dure, in particolare da parte di esponenti conservatori europei e americani. Il segretario di Stato statunitense Marco Rubio ha parlato di “tirannia mascherata da legalità”, mentre il vicepremier italiano Matteo Salvini ha definito la decisione “gravissima” e “un furto di democrazia”. Dichiarazioni che sottolineano quanto la questione AfD stia diventando centrale nel dibattito europeo sulla legittimità del dissenso rispetto all’ideologia dominante.

L’AfD non arretra: “attacco politico”

I leader del partito, Alice Weidel e Tino Chrupalla, hanno respinto la classificazione come “politicamente motivata”. Il partito annuncia battaglia legale, rivendicando il diritto a rappresentare istanze reali dell’elettorato tedesco. In effetti, l’AfD ha ottenuto risultati crescenti nelle urne, specie nelle regioni orientali, dove il distacco dalle élite di Berlino è sempre più profondo.

Democrazia a rischio o partito scomodo?

La Germania si trova ora davanti a un bivio. L’etichettatura di un partito legalmente eletto come “estremista accertato” apre interrogativi di fondo sulla tenuta democratica del Paese. Si può davvero parlare di pluralismo, se a un’opposizione crescente vengono imposti limiti che vanno ben oltre il dibattito politico? Per molti, non si tratta più soltanto della sicurezza dello Stato, ma di una visione sempre più selettiva della democrazia stessa.

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