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Vertice Ue: Ucraina, Tunisia e Cina al centro delle discussioni

29 Giu 2023 - Europa

Vertice Ue: Ucraina, Tunisia e Cina al centro delle discussioni

Il vertice dei capi di Stato e di Governo dell’Unione europea, che si terrà oggi e venerdì a Bruxelles, sarà incentrato su tre punti geografici fondamentali: Ucraina, Tunisia e Cina. Nonostante sulla carta non vi siano particolari frizioni tra i leader, alcune questioni come i fondi europei sollevati dall’Ungheria e le migrazioni sollevate dalla Polonia potrebbero portare a discussioni più intense.

Ucraina al centro del dibattito

L’Ucraina occuperà la prima e più importante parte della sessione, con la partecipazione del segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, alla colazione di lavoro. Nella bozza di conclusione, i leader dei ventisette paesi dell’UE assicurano già il sostegno per garantire la sicurezza del paese in futuro, sottolineando la strategia di piena adesione discusa anche dall’Alleanza atlantica.

Assistenza finanziaria, sostegno politico e aiuti militari

“Lo facciamo fornendo assistenza finanziaria, aiuti militari e ovviamente il pieno sostegno politico”, spiega un alto funzionario dell’UE coinvolto nella preparazione del Consiglio europeo. Tuttavia, il dossier sulla Russia e in particolare sul quasi-golpe avvenuto nel weekend scorso solleverà questioni più sensibili. Non è ancora chiaro quanto verrà approfondito l’argomento, ma ci sono due posizioni divergenti: alcuni sostengono che il presidente russo Putin ne esca rafforzato avendo sconfitto l’insurrezione armata, mentre altri ritengono che ne esca più debole, considerando che il capo del Gruppo Wagner, Evgeny Prigozhin, è riuscito ad avvicinarsi a Mosca senza incontrare praticamente resistenza.

Il primo ministro olandese, Mark Rutte, ha respinto ogni accusa di tentativo di incentivare l’instabilità, ribadendo che si tratta di una questione interna alla Russia.

Secondo punto la Tunisia

Un’altra crisi che verrà affrontata nel vertice Ue riguarda la situazione in Tunisia, che, sebbene non sia al livello di una guerra, preoccupa l’Europa, soprattutto gli Stati che condividono il Mediterraneo. I negoziati per sbloccare nuovi aiuti e prestiti sono rimasti in stallo.

In stallo le trattative per il sostegno economico alla Tunisia

Secondo le intenzioni della Commissione europea, la presidente Ursula von der Leyen, che ha scritto una lettera ai leader sull’argomento delle migrazioni, l’accordo sul pacchetto di sostegno per la gestione delle frontiere e la lotta al traffico di esseri umani avrebbe dovuto essere concluso già da tempo. Si tratta di un aiuto a fondo perduto di almeno cento milioni di euro. Tuttavia, le trattative sono in fase di stallo.

Rinvio del viaggio per suggellare l’accordo

Il commissario per il Vicinato, Oliver Varhelyi, ha dovuto annullare la sua visita prevista per ieri per suggellare l’accordo. Si riparlerà di questo argomento lunedì. Il punto di scontro tra gli Stati membri riguarda l’assistenza macro-finanziaria, ovvero il pacchetto di prestiti agevolati e garantiti per un valore di 900 milioni di euro.

Divergenze di opinioni in seno del consiglio

Ci sono opinioni divergenti tra i leader europei: alcuni sostengono che i prestiti dovrebbero essere accompagnati da riforme (tra cui l’Italia e la Francia), mentre altri, come la Germania, ritengono che gli accordi con il Fondo monetario internazionale debbano essere siglati prima di erogare qualsiasi aiuto.

“Non è un obbligo legale che la nostra assistenza macro-finanziaria sia legata al FMI, ma è una prassi”, ha spiegato l’alto funzionario dell’UE, che lascia trasparire una certa apertura su questo tema.

La Cina è il terzo punto in programma

Infine, venerdì mattina verrà discussa la questione della Cina. Il Consiglio europeo ribadirà “il multiforme approccio politico dell’UE nei confronti della Cina, ancorato all’impegno equilibrato e alla reciprocità. Nonostante i loro diversi sistemi politici ed economici, l’Unione europea e la Cina hanno interesse a perseguire relazioni costruttive e stabili”.

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