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Tragedia in Iran: Nessun Sopravvissuto nell’Incidente dell’Elicottero Presidenziale

20 Mag 2024 - Medio Oriente

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi e altre otto persone, tra cui il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian, sono deceduti in un incidente aereo sulle montagne del nord-ovest del paese. Le difficili condizioni meteorologiche hanno complicato i soccorsi. La successione al potere passa al vicepresidente Mohammad Mokhber.

Tragedia in Iran: Nessun Sopravvissuto nell’Incidente dell’Elicottero Presidenziale

Tragedia in Iran: Nessun Sopravvissuto sull’Elicottero del Presidente Raisi

Non ci sono sopravvissuti sull’elicottero del presidente iraniano Ebrahim Raisi, precipitato ieri sulle montagne nel nord-ovest del paese, di ritorno da un viaggio in Azerbaigian. Sull’elicottero vi erano nove persone, tra cui anche il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian. La morte di Raisi è stata annunciata dai media iraniani e dall’emittente Al Jazeera, ma non c’è stata finora la proclamazione ufficiale da parte del governo. Quanto riferito dalla Mezzaluna Rossa non lascia però spazio ad alcuna speranza. Le immagini del relitto riprese da lontano mostrano intatta solo la coda dell’elicottero, mentre l’abitacolo è in frantumi e completamente bruciato. Dopo l’incidente, nella notte e alle prime ore dell’alba, si è svolta la frenetica ricerca da parte delle numerose squadre di soccorso, oltre una settantina, complicata dalle condizioni meteorologiche.

Il Luogo Dove il Drone Ha Individuato l’Elicottero

A individuare la zona del disastro è stato un drone inviato dalla Turchia, che ha rilevato fonti di calore, consentendo così ai soccorritori di localizzare l’elicottero, da cui non veniva però alcun segno di vita. Tutti i paesi della regione hanno offerto solidarietà e assistenza. La Turchia, dietro richiesta di Teheran, aveva inviato un elicottero dotato di visori notturni, insieme a 32 esperti in soccorso in quota. Offerte di aiuto erano arrivate anche da Emirati, Oman, India e perfino dall’Arabia Saudita, nemica di vecchia data della Repubblica Islamica. La Russia si è attivata inviando una squadra con 47 specialisti, veicoli fuoristrada e un elicottero BO-105.

Le Persone Coinvolte nell’Incidente

Sull’elicottero, oltre al presidente Raisi e al ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian, viaggiavano altre sette persone, tra cui funzionari governativi e membri dello staff presidenziale. La lista completa dei passeggeri è ancora in fase di conferma ufficiale.

Chi Era Ebrahim Raisi

Ebrahim Raisi era nato nel 1960 a Mashhad, la città santa sciita nel nord-est del Paese, e si era laureato in diritto islamico all’Università Motahari di Teheran. Nel suo curriculum figurano la partecipazione alla rivoluzione khomeinista, la nomina a procuratore provinciale nel 1981, a Capo dell’Ufficio Nazionale di Ispezione nel 1994 e a Procuratore generale dal 2014 al 2016. È stato vice presidente della Corte Suprema dal 2004 al 2014, poi presidente dal 2019 al 2021, quando è stato nominato presidente dell’Iran.

La Successione al Potere

Il vice presidente dell’Iran, Mohammad Mokhber, è il primo nella linea di potere dopo il presidente Ebrahim Raisi. Secondo la costituzione iraniana, in caso di morte o incapacità del presidente, il primo vicepresidente subentra e assume le funzioni di presidente fino allo svolgimento delle elezioni entro un periodo massimo di 50 giorni.

A differenza di altri paesi, la prima vicepresidenza iraniana è una posizione nominata, non eletta. Il vicepresidente ha assunto alcuni dei poteri del primo ministro dopo che la carica è stata abolita nel 1989. Ci sono diversi vicepresidenti nominati che prestano servizio contemporaneamente in Iran e lavorano principalmente come membri del gabinetto. La carica ricoperta da Mokhber è considerata prima tra pari. Raisi ha nominato Mokhber suo primo vicepresidente nell’agosto 2021, poco dopo essere entrato in carica. È la settima persona a ricoprire quel ruolo dopo la revisione della costituzione del Paese. Prima della sua nomina alla vicepresidenza, Mokhber è stato per 14 anni a capo del Setad iraniano, un potente conglomerato economico focalizzato principalmente su cause di beneficenza.

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