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Segre e Cattaneo contro la Riforma del Premierato: Un Appello al Dialogo per Salvaguardare la Democrazia

15 Mag 2024 - Italia

Durante il dibattito sul ddl Costituzionale, le senatrici a vita Liliana Segre ed Elena Cattaneo mettono in guardia contro i rischi di un eccessivo potere esecutivo, invitando al rispetto della Costituzione e alla necessità di un rafforzamento parlamentare.

Segre e Cattaneo contro la Riforma del Premierato: Un Appello al Dialogo per Salvaguardare la Democrazia

Durante la sessione del Senato, la senatrice a vita Liliana Segre ha sollevato critiche al disegno di legge costituzionale proposto dal governo, enfatizzando la necessità di non rimanere in silenzio di fronte a ciò che percepisce come minacce alla democrazia. La sua preoccupazione principale riguarda le implicazioni della riforma sull’autonomia e il potere del Parlamento italiano. Segre è stata affiancata dalla senatrice a vita Elena Cattaneo, la quale ha espresso preoccupazioni simili.

Preoccupazioni su Potere e Autonomia del Parlamento

Segre ha descritto la riforma proposta come un elemento che potrebbe indebolire significativamente il ruolo del Presidente della Repubblica, limitando le sue prerogative essenziali. Ha inoltre messo in luce il potenziale pericoloso di un aumento del potere esecutivo che potrebbe sopraffare quello legislativo, riducendo il Parlamento a un organo meno influente e autonomo.

La Necessità di Rispettare la Costituzione Esistente

Più che introdurre riforme radicali, Segre ha sottolineato l’importanza di attuare e rispettare la Costituzione attuale. Ha rilevato che le riforme costituzionali proposte in passato sono state respinte dai cittadini nei referendum del 2006 e del 2016, suggerendo che vi sia un ampio dissenso pubblico verso modifiche significative.

Critica alla Riforma del Premierato

Cattaneo ha evidenziato il rischio che la riforma trasformi il presidente del Consiglio in una figura troppo dominante, capace di sciogliere le Camere a proprio piacimento. Questo, a suo avviso, rappresenterebbe la fine del Parlamento come organo costituzionale autonomo. Ha messo in guardia contro una riforma che potrebbe portare a una deriva plebiscitaria, dove il potere si concentra nelle mani di una sola persona, mettendo a rischio la sovranità popolare e il principio di separazione dei poteri.

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