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Riflessioni politiche dal bancone del Pub – 3

16 Dic 2023 - Approfondimenti Politici

Riflessioni politiche dal bancone del Pub – 3

Birra d’accompagnamento: BLANCHE DE NAMUR ROSEE.
Birra belga dal colore rosato che nasce dall’unione di Blanche de Namur e succo di lamponi; gusto dolce e rinfrescante per una bassa gradazione (3%).

Tra Giorgia (colpevole, a quanto pare, di lesa maestà) e il Draghi lanciato da Macron verso destini europei, pare utile rileggere il buon Montanelli:
“Ci sono nazioni che quando sono in crisi chiamano i generali … in Italia chiamiamo i banchieri (come noto, la casistica, ormai ampia, comprende Ciampi, Dini, Monti e Draghi stesso).

Rincarava la dose il buon Indro dichiarando che:
“Nell’Europa unita i francesi ci entreranno da francesi, i tedeschi da tedeschi e gli italiani da Europei”.
Sorprende (o forse “non” sorprende) come coloro che contestano alla Destra il preteso “culto dell’uomo forte” invochino a gran voce il secondo avvento di Draghi che, da buon alunno dei gesuiti, non fa capire cosa ha in testa.

Il suo cursus honoreum del resto parla per lui:
Draghi è “il tecnico” che, come Guido Carli (altro banchiere della Repubblica) crede che l’Italia da sola non sia in grado di autogovernarsi e abbia bisogno di un “vincolo esterno”; come tutto ciò sia compatibile con la democrazia rappresentativa pare tema di scarso interesse per la nostra classe politica.
Draghi è il “governatore”, ma non delle banche, bensì della provincia italiana dell'”Occidente” che ci ricorda che dobbiamo essere leali all’Unione Europea e alla NATO e pronti a sostenere le sovranità democratiche (discorso al MIT di Boston del 07/06/23).

E cosa succede alle sovranità qualificate come non democratiche?

Così a fior di pelle pare un attacco ai principi del moderno diritto internazionale nato con il trattato di Westfalia del 1648 e fondato sul reciproco riconoscimento di autorità sovrane e indipendenti che escludevano il diritto di intervento di uno Stato straniero su questioni di politica interna.
Come annotava Carl Schmitt con Westfalia cessava la stagione delle guerre di religione; poi, si sa, è caduto il muro di Berlino e sono iniziate le guerre umanitarie, poi quelle contro il terrorismo, poi quelle preventive, poi per esportare la democrazia e ora quelle per difendere la democrazia.

E mentre scegliamo tra pace o condizionatori balza alla mente il drastico giudizio di Cossiga sul drago: «Un vile affarista. Non si può nominare Presidente del Consiglio dei Ministri chi è stato socio della Goldman & Sachs, grande banca d’affari americana, e male, molto male io feci ad appoggiarne, quasi a imporne la candidatura a Silvio Berlusconi. Male, molto male. È il liquidatore, dopo la famosa crociera sul Britannia, dell’industria pubblica, la svendita dell’industria pubblica italiana, quando era direttore generale del tesoro e immaginatevi che cosa farebbe da Presidente del Consiglio dei Ministri! Svenderebbe quel che rimane: Finmeccanica, l’Enel, l’Eni e certamente i suoi ex comparuzzi di Goldman & Sachs».

E allora mettendo da parte per un momento il nostro amato Tolkien ci rivolgiamo a G. K. Chesterton:
“Le favole sono più che vere; non perché raccontano che esistono i draghi, ma perché ci dicono che i draghi possono essere sconfitti” magari con l’aiuto di un San Giorgio.

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