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Rackete candidata con Die Linke, pioggia di critiche in Germania e Italia

20 Lug 2023 - Europa

Rackete candidata con Die Linke, pioggia di critiche in Germania e Italia

Ricordate Carola Rackete, l’attivista e comandante navale che nel 2019 sbarcò 42 migranti a Lampedusa, sfidando il divieto di Matteo Salvini? La donna che speronò le motovedette della Guardia di Finanza ha annunciato la sua candidatura alle elezioni europee del 2024 con Die Linke, il partito di estrema sinistra tedesco.

Die Linke, l’erede del Partito Socialista Unificato di Germania

Die Linke è il partito più a sinistra dei sei rappresentati nel Bundestag, il parlamento federale tedesco, dove ha attualmente 39 seggi su 735. Il partito si basa sull’ideologia del socialismo democratico, affonda le sue radici ideologiche nella DDR e si oppone al capitalismo, al militarismo, al fascismo e all’Unione europea neoliberale. Il partito è anche un membro fondatore del partito politico europeo Sinistra Europea.

Rackete sarà la numero due della lista della Linke, subito dopo Martin Schirdewan, attualmente copresidente del gruppo della Sinistra al Parlamento europeo. La donna ha dichiarato di voler essere una “cane da guardia” a Bruxelles per i movimenti sociali e per il clima. Ha aggiunto di aver preso la decisione di candidarsi “non alla leggera”, ma dopo aver valutato le opportunità e le sfide che comporta un mandato al Parlamento europeo.

Le reazioni

La candidatura di Rackete ha suscitato reazioni contrastanti in Germania e in Italia. Mentre i leader di Die Linke hanno espresso il loro entusiasmo e la loro fiducia nella scelta dell’ex comandante, alcuni esponenti politici e mediatici hanno criticato la sua decisione, accusandola di essere una populista di sinistra o una “zecca tedesca”. Anche Matteo Salvini, l’ex ministro dell’Interno italiano che nel 2019 ordinò il blocco del porto di Lampedusa e che fu poi denunciato da Rackete per diffamazione, ha commentato ironicamente la notizia: “Viva la democrazia”.

Le critiche a Die Linke non si limitano alla candidatura di Rackete. Il partito è stato anche attaccato per le sue posizioni economiche e fiscali, considerate troppo radicali e irrealistiche. Il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner (FDP) ha respinto la richiesta di Die Linke di aumentare la pressione fiscale sui ceti più abbienti e sui grandi patrimoni, proponendo invece più straordinari e più nuove imprese per combattere la crisi. Lindner ha anche difeso il freno al debito, che Die Linke vorrebbe abolire o modificare per consentire maggiori investimenti pubblici.

Contro l’America

Die Linke è stata anche accusata di essere antiamericana e antioccidentale, soprattutto per le sue critiche alla NATO e alla politica estera degli Stati Uniti. Il partito ha espresso il suo sostegno a regimi autoritari come quelli di Cuba, Venezuela e Iran, e ha condannato le sanzioni imposte dall’Unione europea alla Russia per l’annessione della Crimea. Die Linke ha anche proposto l’uscita della Germania dall’alleanza militare transatlantica e lo smantellamento delle basi americane sul territorio tedesco.

Rackete ha dichiarato di non temere le critiche e di essere pronta a portare avanti le sue battaglie per un’Europa più solidale, ecologica e democratica. Ha anche invitato i cittadini europei a partecipare attivamente alla vita politica e a sostenere le cause che ritengono giuste. “Non possiamo lasciare che siano solo i politici a decidere per noi”, ha detto Rackete in un video pubblicato sul suo profilo Twitter.

Mancava solo la radicalizzazione dell’antioccidentalismo per continuare a dividere l’Europa e inasprire la dialettica, che non è sostenuta da una retorica ideologica, ma è fomentata da un populismo cieco e senza prospettiva.

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