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Milano, donna accoltellata in centro: città sempre più fuori controllo

- Lombardia

Una donna di 43 anni è stata accoltellata alle spalle la mattina del 3 novembre 2025 in Piazza Gae Aulenti a Milano. Un episodio agghiacciante che riaccende la denuncia sull’insicurezza dilagante e sul degrado di una città che, tra piste ciclabili ideologiche e accoglienza senza controllo, sembra aver smarrito la capacità di garantire ordine e tutela ai propri cittadini.

Milano, donna accoltellata in centro: città sempre più fuori controllo

📋 Riassunto dell'articolo

Donna accoltellata alle spalle in pieno centro a Milano, mentre andava al lavoro. L’aggressore è fuggito. L’episodio diventa simbolo della crisi di sicurezza che attraversa la città: una denuncia verso l’amministrazione comunale che, concentrata su ideologie ambientali e migratorie, trascura la gestione reale della vita urbana.

L’aggressione in pieno giorno nel cuore di Milano

Erano le 9 del mattino di lunedì 3 novembre 2025 quando una donna di 43 anni, dipendente della società Finlombarda, è stata brutalmente aggredita in Piazza Gae Aulenti, a pochi passi dal quartiere direzionale di Porta Nuova.
Aveva appena lasciato la metropolitana alla fermata Gioia e stava percorrendo i vialetti della Biblioteca degli Alberi, quando un uomo l’ha colpita alle spalle con un coltello da cucina lungo 30 centimetri, conficcandoglielo nel fianco sinistro.
La vittima, pur ferita gravemente, ha avuto la forza di chiedere aiuto: «Mi hanno accoltellata». Soccorsa immediatamente dal 118, è stata trasportata in codice rosso all’Ospedale Niguarda e sottoposta a un intervento d’urgenza per lesioni al polmone e alla milza. L’intervento è durato circa due ore. La prognosi resta riservata, ma non sarebbe in pericolo immediato di vita.
L’aggressore, descritto come un uomo di circa cinquant’anni, capelli bianchi, zaino e sacchetto della spesa, si è dileguato tra i palazzi. Le telecamere della piazza lo hanno ripreso nei momenti immediatamente precedenti all’attacco. Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile sono in corso.

Il simbolo di una città che non è più sicura

L’aggressione di Piazza Gae Aulenti non è solo un fatto di cronaca nera: è un colpo al cuore della città che per anni è stata presentata come modello di efficienza e modernità. La violenza in pieno giorno, in una delle zone più frequentate e sorvegliate di Milano, mostra che la sicurezza non è più una certezza neanche nei quartieri “di vetrina”.
Negli ultimi mesi, i casi di aggressioni, furti e atti di microcriminalità si moltiplicano anche nelle aree centrali. E il problema non è soltanto la criminalità in sé, ma la percezione di abbandono da parte delle istituzioni comunali.
Mentre i cittadini chiedono più pattuglie e più ordine, l’amministrazione Sala continua a privilegiare progetti estetici e campagne di comunicazione ideologica, incapaci di affrontare la realtà quotidiana delle strade.

Piste ciclabili e caos urbano: la visione ideologica che soffoca la città

Milano si è trasformata in un enorme cantiere permanente. Le piste ciclabili, pensate per “rivoluzionare la mobilità”, hanno invece peggiorato il traffico, reso impossibile la viabilità ordinaria e distrutto l’equilibrio dei quartieri commerciali.
I negozianti denunciano un crollo dei ricavi, i residenti non trovano parcheggio, gli automobilisti restano intrappolati in ore di code anche per pochi chilometri.
Il problema non è la bicicletta in sé, ma la gestione ideologica di un progetto imposto dall’alto, senza visione complessiva, che ha reso la città più lenta, più caotica e paradossalmente meno sicura. I flussi di traffico congestionati rallentano anche gli interventi delle ambulanze e delle forze dell’ordine, aggravando l’emergenza sicurezza.

Accoglienza a parole, degrado nei fatti

Milano si è vantata di essere “capitale dell’accoglienza”. Ma il risultato visibile nei quartieri periferici e sempre più anche in quelli centrali è un aumento del degrado, dell’insicurezza e del disagio sociale.
La città ospita centri d’accoglienza sovraffollati, bivacchi e insediamenti informali che il Comune non controlla, mentre la microcriminalità cresce.
L’accoglienza, senza regole, senza integrazione, senza fermezza, diventa un boomerang per la città stessa. Non è solidarietà: è abbandono. L’amministrazione ha scelto di privilegiare la retorica dell’inclusione a scapito della sicurezza dei cittadini, delegando la gestione quotidiana del territorio a un apparato burocratico inefficiente e distante dalla realtà.

Un’amministrazione cieca di fronte al disagio reale

Il sindaco Sala e la sua giunta si mostrano pronti a inaugurare cantieri, eventi e iniziative mediatiche, ma restano assenti nei momenti in cui serve presenza politica e risposte immediate.
Quando una donna viene accoltellata in pieno giorno a due passi dal Bosco Verticale, non bastano le parole di solidarietà: servono decisioni, fermezza, un piano sicurezza che metta fine all’improvvisazione.
Milano ha bisogno di tornare una città governata, non lasciata al caso. I cittadini non chiedono slogan, chiedono di vivere senza paura.

Serve un cambio di rotta: sicurezza, ordine, responsabilità

Una metropoli europea non può sopravvivere sull’immagine. La sicurezza è la prima forma di libertà: senza ordine urbano, nessuna città può definirsi moderna.
Occorre un piano che riporti la presenza delle forze dell’ordine, che elimini le zone d’ombra, che torni a dare priorità alla manutenzione e alla sorveglianza. Serve una leadership che ascolti i cittadini, non gli influencer.
Milano deve smettere di inseguire visioni da brochure e tornare a essere una città che tutela la vita quotidiana delle persone.
Solo così potrà riscattarsi dal degrado e riconquistare la fiducia dei suoi abitanti.

Fonti

Sky TG24 – Milano, donna accoltellata in piazza Gae Aulenti: è caccia all’assalitore
Fanpage.it – Donna accoltellata alle spalle a Milano, è grave
Corriere della Sera – Donna accoltellata in piazza Gae Aulenti: le immagini del sospettato
Il Fatto Quotidiano – Donna accoltellata a Milano: lama di 30 cm, caccia all’aggressore

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