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L’Italia e il Contante: Un Rapporto Complesso tra Tradizione e Innovazione

21 Nov 2023 - Finanza

L’Italia e il Contante: Un Rapporto Complesso tra Tradizione e Innovazione

In Italia, il contante rimane il re indiscusso dei pagamenti, nonostante una crescente apertura verso le alternative digitali. Questo è quanto emerge dal recente studio della Banca d’Italia, “Rapporto sugli atteggiamenti di pagamento dei consumatori in Italia: i risultati dell’indagine BCE SPACE 2022”, che getta luce su un interessante paradosso nel comportamento dei consumatori italiani.

Nel 2022, il 69% dei pagamenti nei negozi italiani viene effettuato in contante, una percentuale significativa che però segna un calo rispetto all’86% del 2016 e all’82% del 2019. Questo trend decrescente suggerisce una lenta ma inesorabile transizione verso metodi di pagamento alternativi. Tuttavia, il contante rimane predominante, soprattutto per gli acquisti di basso valore: rappresenta il 76% delle transazioni fino a 30 euro e il 54% per quelle tra 30 e 50 euro.

Interessante notare come, nonostante la prevalenza del contante, gli italiani mostrino una preferenza dichiarata per i metodi di pagamento digitali. Questa “discrepanza” tra le preferenze espresse e il comportamento effettivo di pagamento potrebbe essere attribuita a vari fattori, tra cui la tradizione, la percezione di maggiore controllo sulle spese e la diffusa accettazione del contante da parte degli esercenti.

Le transazioni con carte di credito e debito stanno guadagnando terreno, rappresentando il 26% del totale nel 2022, rispetto al 13% del 2016 e al 16% del 2019. Anche l’uso di altri strumenti di pagamento, come le app mobili, sta crescendo, sebbene ancora in misura limitata.

In termini di valore, i pagamenti non in contanti hanno superato la metà del totale degli acquisti presso i POS, raggiungendo il 51% nel 2022, contro il 32% del 2016 e il 42% del 2019. Questo dato evidenzia come, per importi più elevati, gli italiani tendano a preferire metodi di pagamento alternativi al contante.

Per gli acquisti di valore superiore a 100 euro, le carte sono lo strumento più utilizzato, impiegato nel 53% di tali transazioni. Questo segnala una maggiore fiducia e comodità nell’uso delle carte per importi più consistenti.

A livello di transazioni da persona a persona, il contante rimane stabile all’85% del totale, in contrasto con la tendenza generale nell’eurozona, dove si assiste a un aumento dei pagamenti mobili.

L’indagine della Banca d’Italia rivela anche che, nonostante la prevalenza del contante, c’è una forte preferenza dichiarata per i pagamenti senza contanti, soprattutto per i vantaggi percepiti in termini di comodità, sicurezza e velocità. Tuttavia, il contante è ancora visto come un mezzo per un migliore controllo delle spese.

In termini di accesso al contante, l’Italia si distingue nell’eurozona per la facilità di ottenimento del denaro contante, con il 77% degli intervistati che si rifornisce principalmente attraverso gli sportelli bancomat.

Infine, la quota di consumatori che possiedono cripto-asset è stabile al 2%, il dato più basso in assoluto nell’eurozona, con la maggior parte che detiene questi asset principalmente per motivi di investimento.

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