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La Tragedia Silenziosa: Martiri Cristiani Nel Mondo

8 Set 2023 - Approfondimenti Politici

La Tragedia Silenziosa: Martiri Cristiani Nel Mondo

In un mondo globalizzato, dove ogni informazione sembra essere a portata di mano, esistono tragedie che sfuggono ai titoli dei giornali e ai trend sui social media. Una di queste è la persecuzione, spesso mortale, dei cristiani, in particolare da parte di estremisti in paesi come la Nigeria.

Recentemente, una tragedia ha colpito il cuore della Chiesa cattolica in Nigeria. Nàaman Danlami, un giovane seminarista di 25 anni, è stato brutalmente assassinato – bruciato vivo – da banditi in un attacco nella parrocchia di St. Raphael, nel nord della Nigeria. Nonostante la vicinanza di posti di blocco delle forze di sicurezza, non c’è stata alcuna risposta alle suppliche della comunità.

Purtroppo, questo non è un evento isolato. La Nigeria è diventata un campo di battaglia per i cristiani, con attacchi e rapimenti che sono all’ordine del giorno. Solo nell’ultimo anno, quattro sacerdoti sono stati uccisi e altri 28 rapiti. Il 2023 ha già visto 14 membri del clero rapiti.

Questi dati, pur tragici, sono solo la punta dell’iceberg. In 14 anni, più di 52.250 cristiani nigeriani sono stati assassinati da miliziani islamisti. Il rapporto ‘Martyred Christians in Nigeria’ segnala anche l’incendio di 18.000 chiese e 2.200 scuole cristiane.

Ma perché questa violenza? Si tratta di attacchi mirati, spesso orchestrati da estremisti islamici che associano i cristiani all’Occidente e alle sue politiche. La persecuzione cristiana non è limitata alla Nigeria. La World Watch List 2023 evidenzia che oltre 360 milioni di cristiani nel mondo subiscono persecuzioni a causa della loro fede.

Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, ha dichiarato che vi è “troppo silenzio” attorno a questi martiri. L’urgenza di un “serio esame di coscienza” è palpabile. La Chiesa e il mondo devono prendere atto di questa crisi e intervenire per proteggere le minoranze religiose vulnerabili.

La Nigeria e altre nazioni dove i cristiani sono perseguitati hanno bisogno di una politica che affronti le cause profonde della violenza e dell’estremismo. Questo potrebbe includere sforzi per migliorare le condizioni economiche, affrontare le divisioni etniche e religiose, e assicurare che tutti i cittadini siano protetti e rispettati indipendentemente dalla loro fede.

Padre Giulio Albanese sottolinea che in regioni come Kaduna, la maggioranza islamica spesso è in conflitto con gruppi cristiani e altre minoranze. Tuttavia, la soluzione non è l’alienazione o la diffidenza, ma il dialogo e la comprensione.

È tempo che il mondo prenda atto e agisca per fermare la persecuzione dei cristiani. Questi martiri meritano di essere ricordati, e la loro fede e sacrificio dovrebbero ispirarci a lavorare per un mondo più giusto e pacifico. La loro storia ci ricorda che la libertà religiosa è un diritto fondamentale che tutti dovremmo godere, indipendentemente da dove veniamo o in cosa crediamo.

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