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La Polizia di Stato ferma a Cesena un ragazzo per sospetto arruolamento terroristico

26 Set 2023 - Italia

La Polizia di Stato ferma a Cesena un ragazzo per sospetto arruolamento terroristico

Il 20 settembre, nella città di Cesena, si è svolto un importante episodio che ha messo in luce le preoccupazioni persistenti legate al terrorismo e alla radicalizzazione. La Polizia di Stato di Bologna ha arrestato un ragazzo di 24 anni, cittadino italiano di origine tunisina, su accuse di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale.

Dalle indagini condotte è apparso chiaro che il giovane aveva sviluppato una profonda affinità con le ideologie dell’estremismo islamico, manifestando l’intenzione di raggiungere i teatri di jihad in Siria e Iraq. La Digos di Bologna, Forlì/Cesena e la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione del Dipartimento della Polizia di Stato hanno giocato un ruolo cruciale nel portare a galla le evidenze contro l’indiziato. Il provvedimento di fermo è stato emesso dal Procuratore Distrettuale Giuseppe Amato e dal Pubblico Ministero Antonio Gustapane.

Il cuore della questione risiede nella comprensione della condotta di “arruolamento passivo”, come delineato dall’articolo 270 quater, comma 2, del Codice penale. La Corte di Cassazione, con una sentenza del 2019, ha fornito una chiara distinzione tra la condotta di arruolamento e la partecipazione attiva a un’organizzazione terroristica. Mentre la partecipazione richiede una prova di connessione con la struttura organizzativa, l’arruolamento è una connotazione “individuale”. Non è necessario stabilire un “serio accordo” tra l’individuo e l’organizzazione. Piuttosto, ciò che è cruciale è la disponibilità dell’individuo a commettere atti terroristici.

In questo caso particolare, l’arresto è stato giustificato da una serie di indizi. Ciò includeva un viaggio in Siria, conversazioni intercettate in cui l’indiziato non negava un secondo viaggio progettato per unirsi alle milizie terroristiche e la scoperta di materiale telematico legato alla propaganda jihadista.

Questo episodio serve come promemoria che la minaccia del terrorismo e della radicalizzazione rimane tangibile e che le forze dell’ordine stanno lavorando incessantemente per garantire la sicurezza dei cittadini. Sarà essenziale monitorare l’evoluzione di questo caso e le sue potenziali ripercussioni sulla società italiana.

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