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Kevin McCarthy Destituito come Speaker: La Fronda Trumpiana Sfida l’Establishment Repubblicano

4 Ott 2023 - USA

Kevin McCarthy Destituito come Speaker: La Fronda Trumpiana Sfida l’Establishment Repubblicano

Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, uno speaker repubblicano della Camera, Kevin McCarthy, è stato destituito con una mozione di sfiducia. La mossa è stata orchestrata dal deputato Matt Gaetz, noto per la sua lealtà all’ex presidente Donald Trump, ed è la manifestazione più evidente del crescente potere di Trump all’interno del Grand Old Party.

Il deputato Gaetz, già sotto i riflettori per controversie personali, ha accusato McCarthy di tradire le promesse fatte al partito e di collaborare troppo strettamente con i democratici, in particolare per aver procrastinato lo shutdown e aver stipulato un “accordo segreto” con il presidente Biden per finanziare l’Ucraina. Nonostante queste accuse, il vero cuore della questione sembra essere una lotta di potere all’interno del GOP.

Con un margine risicato, la mozione di sfiducia è passata con 216 voti a favore e 210 contrari, grazie all’assenza di supporto da parte dei democratici e alla defezione di 8 deputati repubblicani. Questo sconvolgimento potrebbe avere ripercussioni significative sulla capacità del partito di governare efficacemente e di presentarsi in modo coeso in vista delle prossime elezioni.

In un momento cruciale per la politica estera americana, con la crescente tensione in Ucraina e la necessità di un sostegno continuo da parte degli USA, il caos interno al Congresso solleva dubbi sul futuro dell’assistenza americana all’Ucraina. L’ex presidente Joe Biden aveva sottolineato l’importanza vitale di questo sostegno, ma con la Camera in tumulto, c’è preoccupazione per la capacità del Congresso di agire rapidamente e in modo decisivo.

La manovra di Gaetz è un segno inquietante per il GOP, rivelando la profonda divisione tra i sostenitori di Trump e l’establishment repubblicano. La mozione di sfiducia contro uno speaker è una mossa audace e rara, che evidenzia la gravità delle tensioni all’interno del partito.

I democratici, nel frattempo, hanno deciso di non intervenire, permettendo alle divisioni repubblicane di emergere in piena luce. La strategia potrebbe rivelarsi vantaggiosa per loro nel breve termine, ma resta da vedere come si svilupperanno le cose a lungo termine.

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