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I Centri per il rimpatrio dei migranti: il piano per un centro in ogni Regione

19 Set 2023 - Italia

I Centri per il rimpatrio dei migranti: il piano per un centro in ogni Regione

L’obiettivo ambizioso del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è chiaro: creare almeno un Centro per il rimpatrio (Cpr) in ogni Regione italiana. Questo significa che dovremo aspettarci la costruzione di almeno dodici nuovi Cpr per raggiungere tale traguardo.

Il piano ha due direttrici principali: da una parte, la realizzazione di nuovi Cpr e, dall’altra, il restauro e l’ampliamento di quelli già esistenti. L’obiettivo è iniziare questi lavori nel minor tempo possibile. Le prefetture di tutto il territorio nazionale hanno già iniziato a fornire indicazioni per identificare le aree più adatte a ospitare questi nuovi centri, privilegiando zone poco popolate e facilmente monitorabili.

L’idea di sfruttare strutture dismesse, come le ex caserme, sembra attirare particolare interesse. Regioni come la Calabria, Molise, Campania, Marche, Abruzzo, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta sono state prese in considerazione come possibili sedi per questi nuovi Cpr.

Parallelamente alla costruzione di nuovi centri, c’è un chiaro focus sul recupero di quelli esistenti, molti dei quali, purtroppo, sono stati danneggiati nel tempo. Ad esempio, il Cpr di Torino è attualmente chiuso a causa di danneggiamenti. Attualmente, la capacità effettiva dei centri esistenti si attesta a 619 posti, contro una potenzialità teorica di 1.338.

La gestione dei Cpr è attualmente affidata ai prefetti che, attraverso gare d’appalto, selezionano operatori privati responsabili della gestione quotidiana delle strutture e dei rapporti con i migranti. Sebbene le forze dell’ordine possano presidiare le aree esterne, possono accedere alle zone interne solo in situazioni eccezionali o di emergenza, e sempre su richiesta degli enti gestori. Tuttavia, è importante sottolineare che il ministero della Difesa non avrà un ruolo nella sorveglianza dei centri, ma contribuirà solo alla loro realizzazione.

Infine, per quanto riguarda il trattenimento dei migranti nei Cpr, questo viene disposto dal questore e deve essere convalidato dal giudice di pace territorialmente competente entro 48 ore. Qualsiasi estensione del periodo di trattenimento deve anche essere convalidata.

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