George Simion smaschera l’ingerenza dell’UE: “Vogliono decidere loro anche le elezioni in Romania”
13 Mag 2025 - Europa
In un'intervista a Quarta Repubblica, il leader patriottico George Simion denuncia apertamente il tentativo di Bruxelles e Parigi di manipolare il voto romeno. Un’altra prova dell’arroganza tecnocratica che umilia le sovranità nazionali.

Un patriota sotto attacco
Lunedì 12 maggio 2025, Nicola Porro ha dato voce a George Simion nel salotto di Quarta Repubblica, rompendo il muro di silenzio che circonda le voci dissidenti in Europa. Il candidato dell’AUR, in corsa per il ballottaggio presidenziale in Romania, ha denunciato senza mezzi termini le pressioni internazionali per bloccarlo. E non si tratta di sospetti, ma di nomi e cognomi: Ursula von der Leyen ed Emmanuel Macron, secondo Simion, starebbero interferendo direttamente nella sovranità democratica di Bucarest.
Non schiavo dell’UE, ma libero europeo
Simion ha rifiutato con forza le etichette che gli vengono cucite addosso dai media allineati: “Mi definiscono filo-russo e fascista, ma è solo un modo per screditare chi non si piega. I romeni sono intelligenti e capiscono il gioco”. Ha chiarito il suo posizionamento: europeista sì, ma sovranista. “Non voglio uscire dall’UE o dalla NATO. Siamo parte del mondo libero, ma questo non significa accettare supinamente l’autoritarismo burocratico”.
Il Green Deal è una truffa
Nel mirino di Simion c’è il cosiddetto Green Deal, la crociata ideologica green dell’establishment progressista. “È una grande truffa”, ha detto senza giri di parole. Un attacco al buon senso, al lavoro, all’agricoltura e ai diritti delle famiglie. Simion ha anche ribadito la sua opposizione alla transizione di genere nei minori, posizionandosi con fermezza a difesa dell’infanzia e dei valori tradizionali.
Contro l’invasione russa, ma anche contro l’ipocrisia occidentale
Chiarezza anche sul fronte ucraino: Simion ha condannato l’aggressione russa, ma ha sottolineato che serve una via diplomatica, non la prosecuzione infinita della guerra a vantaggio delle élite globali. L’unica speranza, secondo lui, è che gli USA di Trump favoriscano una tregua reale.
Macron e von der Leyen, colonizzatori democratici
Il passaggio più grave e sconcertante dell’intervista è la denuncia delle interferenze straniere. “Macron vuole decidere le elezioni romene mentre in Francia ha perso il consenso popolare”, ha tuonato Simion. E su Ursula von der Leyen: “Non è mai stata eletta da nessuno, eppure pretende di scegliere per centinaia di milioni di cittadini”.
Difendere la libertà dei popoli
Quello che emerge dall’intervista è un quadro inquietante: quando un popolo vuole votare secondo coscienza, Bruxelles si attiva per deviare il risultato. È già successo in Italia, in Ungheria, in Slovacchia. Ora tocca alla Romania. Ma Simion non arretra, e con lui milioni di cittadini liberi che non si inginocchieranno mai davanti ai diktat di un’élite autoreferenziale.