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Esplosione dei Costi del Superbonus Porta il Deficit Italiano al 7,4%

23 Apr 2024 - Finanza

Il deficit italiano per il 2023 raggiunge il 7,4%, il più alto in Europa, a causa dell'inaspettata crescita dei costi del superbonus edilizio. Questo aumento potrebbe spingere l'UE a considerare una procedura di infrazione contro l'Italia, mettendo a rischio la stabilità economica del paese.

Esplosione dei Costi del Superbonus Porta il Deficit Italiano al 7,4%

Revisione al Rialzo del Deficit 2023 e Crescita dei Costi del Superbonus

Le ultime rivelazioni statistiche indicano un inaspettato aumento del deficit per il 2023, stimato ora al 7,4%, il più alto registrato in Europa. Questo aumento è attribuito principalmente all’espansione dei costi associati al superbonus edilizio, un tema caldo che continua a sollevare preoccupazioni riguardo alla sostenibilità fiscale dell’Italia. Secondo l’Istat e Eurostat, il deficit ha visto una revisione al rialzo significativa, passando dal 5,3% previsto nella Nadef dell’autunno scorso al 7,2% a marzo, e infine al 7,4%.

Implicazioni Politiche e Reazioni Governative

Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha risposto alle preoccupazioni affermando che l’incremento dei costi del superbonus era già previsto e incorporato nel debito, e non dovrebbe influenzare i numeri del Def. Tuttavia, ha confermato la probabilità di una procedura per deficit eccessivo da parte dell’Unione Europea, una prospettiva che il governo intende gestire con aggiustamenti ritenuti alla portata del Paese. Le dichiarazioni di Giorgetti si inseriscono in un contesto di crescente incertezza causata dal panorama geopolitico e dalle critiche interne, con oppositori come Luigi Marattin di Italia Viva che accusano il governo di essere “allo sbando”.

Preoccupazioni Economiche e Proiezioni a Lungo Termine

Il costo del superbonus ha raggiunto la cifra sbalorditiva di 77 miliardi di euro solo per il 2023, cinque volte superiore alle stime iniziali. Questo sviluppo pone notevoli sfide per la gestione di altre misure economiche, come sottolineato da Sergio Nicoletti Altimari di Bankitalia. L’ulteriore estensione degli sgravi contributivi potrebbe incrementare ulteriormente l’incertezza sul futuro dei conti pubblici italiani, con un potenziale aumento del disavanzo di circa un punto percentuale del Pil nei prossimi anni.

Le Sfide della Riduzione del Debito e la Posizione della Corte dei Conti

Nel contesto di un debito pubblico che si prevede raggiungerà quasi il 140% del Pil nel 2027, secondo le proiezioni del Def, e le stime del Fondo Monetario Internazionale che anticipano il raggiungimento di questo livello già nel prossimo anno, la Corte dei Conti evidenzia l’urgente necessità di strategie efficaci per ridurre tale onere. Le proiezioni includono un taglio del debito di 1,8 punti di Pil all’anno nel triennio 2028-2030 per tornare ai livelli pre-pandemia di circa 134%. La Corte dei Conti avverte che le eccessive posizioni debitorie rappresentano un serio rischio di instabilità per il sistema economico italiano.

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