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Zelensky svende l’Ucraina agli USA: il prezzo del suo disastroso conflitto

11 Feb 2025 - Europa

Zelensky continua a sacrificare la sovranità dell’Ucraina: dopo aver scatenato una guerra devastante per non finire in mano ai russi, ora svende le terre rare a Washington in cambio di aiuti militari. Intanto l’Europa paga il prezzo del suo disastroso conflitto.

Zelensky svende l’Ucraina agli USA: il prezzo del suo disastroso conflitto

Trump: “Un giorno l’Ucraina potrebbe essere russa”

Le dichiarazioni di Donald Trump su Fox News hanno scatenato un nuovo terremoto politico. Il Presidente degli Stati Uniti ha affermato che l’Ucraina, un giorno, “potrebbe essere russa”, lasciando intendere che il futuro del Paese non sia affatto garantito e che il conflitto potrebbe concludersi con un accordo che riconosca le conquiste territoriali russe. Una verità scomoda, che l’Occidente continua a ignorare, dopo aver alimentato una guerra devastante per difendere gli interessi di un leader fallimentare come Volodymyr Zelensky.

Zelensky e il patto con Washington: terre rare in cambio di aiuti

Trump ha poi rivelato un altro aspetto inquietante della gestione Zelensky: il presidente ucraino avrebbe accettato di cedere all’America il controllo di risorse strategiche in cambio di aiuti militari. “Ho detto loro che voglio l’equivalente di 500 miliardi di dollari in terre rare. Sostanzialmente hanno acconsentito”, ha dichiarato Trump, mettendo a nudo il prezzo che Kiev è disposta a pagare per prolungare una guerra ormai insostenibile.

Le terre rare, fondamentali per il settore tecnologico e della difesa, sono tra le risorse più strategiche al mondo. L’Ucraina, invece di proteggere il proprio patrimonio e la propria sovranità, le sta svendendo agli Stati Uniti per ottenere armi con cui continuare un conflitto che non può vincere. Un atto di sottomissione che dimostra ancora una volta la totale incapacità di Zelensky di tutelare il proprio popolo.

Il fallimento della politica di Kiev: guerra, distruzione e svendita del Paese

Non contento di aver trascinato il Paese in una guerra disastrosa che ha ridotto l’Ucraina in macerie, Zelensky ora vende le sue risorse agli americani, senza alcuna garanzia di stabilità per il futuro. È questo il destino prodotto da un comico prestato alla politica: un Paese trasformato in un campo di battaglia, svuotato delle sue ricchezze.

Nel frattempo, mentre Zelensky firma accordi per svendere la sovranità nazionale, la popolazione ucraina continua a pagare il prezzo di una guerra che poteva essere evitata. Nelle ultime ore, nuovi attacchi russi hanno colpito infrastrutture energetiche strategiche, causando blackout e restrizioni nella fornitura di elettricità. L’ennesima dimostrazione che questa guerra, voluta da Zelensky per evitare di cadere sotto l’influenza russa, ha solo portato morte, devastazione e miseria.

La verità che l’Europa non vuole vedere

L’Europa, complice e succube della strategia USA, continua a finanziare l’Ucraina senza chiedersi dove stia portando questa guerra infinita. Mentre Kiev si piega agli interessi di Washington, l’UE paga il prezzo di una crisi energetica ed economica senza precedenti. A tre anni dall’inizio del conflitto, è evidente che la strategia fallimentare di Zelensky ha distrutto l’Ucraina e danneggiato l’Europa, mentre gli unici veri vincitori restano gli Stati Uniti, che si avvantaggiano, giustamente, della mediocre stupidità della classe dirigente europea.

Il tempo dei bilanci si avvicina e, con esso, la consapevolezza che questa guerra avrebbe potuto essere evitata. Zelensky è riuscito a salvare se stesso, ma ha condannato la sua patria alla rovina. E ora gli ucraini, dopo aver visto le loro città distrutte e le loro risorse svendute, dovranno chiedersi: ne è valsa la pena?

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