Zelensky propone vertice con Trump e Putin per la pace
28 Mag 2025 - Europa
Il presidente ucraino apre a un incontro trilaterale con Trump e Putin. Intanto Mosca annuncia nuovi colloqui ma lancia un ultimatum su leggi “discriminatorie”. Raid reciproci e nuove sanzioni aumentano il rischio escalation.

Un vertice a tre per la pace: la proposta di Zelensky
Volodymyr Zelensky rilancia l’ipotesi di una diplomazia ad alto livello, aprendo alla possibilità di un vertice trilaterale con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello russo Vladimir Putin. L’annuncio, fatto martedì scorso ma diffuso solo mercoledì mattina, segna un ulteriore passo verso la costruzione di un tavolo negoziale concreto. “Se Putin non è a suo agio con un bilaterale, sono pronto a un trilaterale. Non mi preoccupa il formato”, ha dichiarato il presidente ucraino in conferenza stampa.
Zelensky ha però ribadito la necessità di un ruolo più incisivo da parte degli Stati Uniti: “Ci aspettiamo sanzioni da Washington, in particolare contro il settore energetico e il sistema bancario russi”, ha affermato, denunciando l’assenza, al momento, del promesso memorandum di pace da parte di Mosca.
Colloqui in Germania e pressing internazionale
Il presidente ucraino è atteso oggi a Berlino, dove incontrerà il cancelliere tedesco Friedrich Merz, uno dei principali sostenitori europei di Kiev. Il colloquio verterà sul rafforzamento del sostegno militare e diplomatico all’Ucraina e sulle condizioni per un cessate il fuoco credibile con la Russia. A seguire, Zelensky vedrà anche il presidente federale Frank-Walter Steinmeier.
La visita avviene nel contesto della recente decisione congiunta di Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti di rimuovere le restrizioni sulla gittata delle armi fornite a Kiev, fatto che ha già provocato irritazione a Mosca e contribuito ad alzare la tensione.
Trump avverte Putin e valuta nuove sanzioni
Donald Trump, da parte sua, è intervenuto in maniera netta: “Putin sta giocando con il fuoco”, ha scritto su Truth Social, rivendicando di aver evitato in passato un’escalation ben più grave. Il tycoon sarebbe ora orientato a valutare nuove sanzioni, pur mantenendo aperte tutte le opzioni. Secondo il Wall Street Journal, il pacchetto in discussione non includerebbe nuove misure bancarie ma punterebbe a esercitare pressione sul Cremlino per accettare almeno un cessate il fuoco di 30 giorni, proposto da Kiev e finora sistematicamente respinto da Mosca.
Una mossa diplomatica, ma anche politica: Trump sa bene che la pace in Ucraina potrebbe essere una delle carte vincenti della sua presidenza. La Casa Bianca, per voce della portavoce Karoline Leavitt, ha confermato: “Il presidente vuole un accordo negoziale e tiene tutte le opzioni aperte”.
La Russia rilancia: “Nuovi colloqui a breve, ma Kiev abroghi le leggi discriminatorie”
Mosca risponde con toni ambigui. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha annunciato “a breve” un nuovo round di colloqui diretti, ma ha anche lanciato un ultimatum: l’Ucraina deve abrogare le leggi che colpirebbero i cittadini russi e garantire uno status di neutralità. Parole che suonano come condizioni preliminari difficilmente accettabili da Kiev, ma che indicano l’intenzione del Cremlino di mantenere un piede nel campo negoziale, pur senza abbassare il livello dello scontro.
Lavrov ha colto l’occasione anche per criticare il riarmo tedesco, definendo “preoccupante” il piano del cancelliere Merz per rendere la Bundeswehr la più potente d’Europa. “La storia dovrebbe insegnare qualcosa”, ha ammonito il capo della diplomazia russa.
Nuova ondata di droni ucraini: Mosca sotto attacco
Nella notte, la Russia ha denunciato uno degli attacchi con droni più massicci dall’inizio della guerra: ben 296 velivoli senza pilota sarebbero stati abbattuti, inclusi quaranta diretti verso Mosca. L’offensiva, secondo il ministero della Difesa, ha colpito anche diverse regioni, causando il blocco temporaneo di numerosi aeroporti civili.
L’episodio evidenzia quanto il fronte interno russo sia ormai parte integrante del conflitto. E se da un lato Kiev accusa Mosca di colpire obiettivi civili, dall’altro il Cremlino giustifica le sue rappresaglie con le incursioni sempre più audaci condotte dagli ucraini.