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Zelensky accusa: “La Russia non si fermerà da sola”

2 Feb 2025 - Europa

Il presidente ucraino denuncia centinaia di attacchi russi in una settimana e chiede più armi e sanzioni. Mosca replica: colpiti solo obiettivi strategici. Cresce la tensione sul fronte internazionale.

Zelensky accusa: “La Russia non si fermerà da sola”

Negli ultimi giorni, il conflitto tra Russia e Ucraina ha vissuto una nuova fase di intensificazione, con attacchi mirati su infrastrutture strategiche e obiettivi militari ucraini. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che, solo nell’ultima settimana, il paese avrebbe subito centinaia di attacchi da parte delle forze russe, con quasi 50 missili, 660 droni d’attacco e oltre 760 bombe aeree guidate. Le dichiarazioni di Zelensky arrivano nel contesto di un conflitto che si protrae da quasi due anni e che continua a essere oggetto di forti pressioni diplomatiche.

Mosca prosegue le operazioni militari

Dal punto di vista russo, gli attacchi fanno parte della strategia di smantellamento delle capacità belliche ucraine, con particolare attenzione ai depositi di munizioni, ai centri di comando e alle infrastrutture utilizzate da Kiev per la logistica e la mobilitazione. Il Ministero della Difesa russo ha ribadito che l’obiettivo rimane quello di neutralizzare le minacce provenienti dal territorio ucraino e impedire il rafforzamento delle linee difensive di Kiev attraverso il supporto occidentale.

A questo proposito, l’uso massiccio di droni e missili di precisione è stato descritto da Mosca come una risposta proporzionata all’invio di nuove armi da parte dei paesi della NATO. Secondo le autorità russe, l’intensificazione degli attacchi è una diretta conseguenza della decisione occidentale di incrementare la fornitura di sistemi di difesa avanzati all’Ucraina.

Accuse reciproche sull’attacco a Kursk

Uno degli episodi più controversi delle ultime ore riguarda l’attacco a un collegio nella città di Sudzha, nella regione russa di Kursk. L’esplosione ha causato quattro morti e diversi feriti, ma le responsabilità dell’attacco restano oggetto di versioni contrastanti. Zelensky ha affermato che si è trattato di un bombardamento russo contro i propri civili, mentre Mosca accusa Kiev di aver deliberatamente colpito un edificio che ospitava sfollati. Il Ministero della Difesa russo ha affermato che il bombardamento è stato effettuato con missili lanciati dalla regione ucraina di Sumy, evidenziando il pericolo rappresentato dagli armamenti forniti all’Ucraina.

Questa vicenda si inserisce in un quadro più ampio di reciproche accuse tra le parti in conflitto, con Kiev che continua a chiedere più armi e protezione dai suoi alleati, mentre Mosca ribadisce la necessità di portare avanti le operazioni per neutralizzare quella che considera una minaccia alla sicurezza russa.

Pressioni internazionali e scenari futuri

Zelensky ha nuovamente lanciato un appello affinché l’Occidente rafforzi il sostegno a Kiev, chiedendo ulteriori sistemi di difesa aerea e nuove sanzioni contro Mosca. Tuttavia, il fronte occidentale appare sempre più diviso sul livello di impegno da mantenere, con diversi paesi che iniziano a interrogarsi sull’effettiva sostenibilità di un conflitto di lunga durata.

Nel frattempo, la Russia continua a mantenere la sua strategia sul campo, colpendo nodi infrastrutturali e militari dell’Ucraina e rispondendo alle provocazioni di Kiev. L’evoluzione del conflitto dipenderà in gran parte dalle scelte strategiche dei governi occidentali e dalla capacità di Mosca di consolidare i propri obiettivi senza alimentare ulteriori tensioni con le potenze internazionali.

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