Uranio al 60%, ma “nessuna bomba”? Le contraddizioni dell’AIEA
19 Giu 2025 - Medio Oriente
L’Iran è l’unico Paese al mondo ad arricchire uranio al 60%, una soglia vicinissima a quella bellica. L’AIEA ne prende atto ma nega che Teheran punti alla bomba. Trump non si fida: “Se l’Iran l’avesse, la userebbe”.

Trump: “L’Iran non può avere l’atomica. La userebbe”
Donald Trump ha ribadito con fermezza la sua linea rossa sulla questione iraniana: nessuna bomba atomica a Teheran. “Non voglio che gli Stati Uniti siano coinvolti in questa guerra, ma è da vent’anni che ripeto che l’Iran non deve mai ottenere armi nucleari. E ci erano molto vicini”, ha dichiarato nello Studio Ovale.
Secondo il presidente americano, se l’Iran ottenesse l’arma atomica, la userebbe senza esitazione, a differenza di altre potenze. Parole nette, che arrivano mentre Israele conduce una martellante campagna militare contro i siti nucleari della Repubblica Islamica.
Israele all’attacco: l’obiettivo è Fordow
L’operazione israeliana “Rising Lion” ha già colpito i siti strategici di Natanz e Isfahan, e mira ora alla roccaforte nucleare di Fordow, scavata sotto una montagna. Ma per penetrare la sua protezione servirebbero le GBU-57, le cosiddette “bunker busters” americane. È su questo punto che Trump prende tempo: secondo il Wall Street Journal, ha approvato i piani ma non ha dato ancora il via libera definitivo all’intervento diretto degli Stati Uniti.
Le ambiguità dell’AIEA
In questo scenario, sorprende la posizione dell’AIEA. Il direttore Rafael Grossi, intervistato da Sky News, ha dichiarato: “Non possiamo affermare che vi sia stato un programma sistematico per lo sviluppo di armi nucleari”. Tuttavia, lo stesso rapporto dell’Agenzia sottolinea che l’Iran sta arricchendo uranio al 60%: nessun altro Paese al mondo lo fa senza un programma militare. Una soglia che, tecnicamente, rende molto più rapido l’accesso al livello del 90%, cioè quello necessario per costruire un ordigno nucleare.
E qui si pone una domanda tanto semplice quanto fondamentale: perché arricchire l’uranio a un livello così elevato se davvero si intende farne un uso solo pacifico? Nessuna centrale civile ha bisogno di un simile grado di purezza.
L’accusa di Teheran e l’isolamento diplomatico
La risposta dell’Iran è rabbiosa. Il capo dell’agenzia atomica iraniana, Mohammad Eslami, accusa Grossi di aver “spianato la strada al regime israeliano”, e nega ogni intenzione bellica. Secondo Eslami, l’Iran non cederà mai a pressioni o coercizioni esterne. Ma le parole non bastano più.
In questo clima di crescente sfiducia, il doppio standard dell’AIEA – che ammette la pericolosità dell’arricchimento ma nega un fine militare – rischia di legittimare le offensive israeliane e spingere Trump verso una decisione irrevocabile.
Una verità scomoda da affrontare
La questione non è più tecnica, ma politica e morale: è credibile sostenere che l’Iran voglia solo “uso civile” quando raffina l’uranio a livelli mai raggiunti da chi non cerca la bomba? La comunità internazionale dovrà presto dare una risposta. E potrebbe essere quella di Trump.