Ucraina pronta ad aprire un corridoio umanitario nel Kursk per i civili russi
7 Feb 2025 - Europa
Dopo mesi di conflitto oltre il confine, Kiev annuncia la possibilità per i civili russi di lasciare le aree occupate. Intanto, si parla di un possibile incontro tra Putin e Trump.

Dopo mesi di conflitto nella regione russa di Kursk, occupata in parte dalle forze ucraine, Kiev ha annunciato la disponibilità ad aprire un corridoio umanitario per permettere ai civili russi presenti nell’area di rientrare nei territori sotto il controllo di Mosca. L’annuncio è stato fatto dalla presidenza ucraina e rilanciato dall’agenzia AFP, specificando che questa misura sarà attuata in seguito a una richiesta ufficiale della Federazione Russa.
“Siamo pronti ad aprire un corridoio umanitario dalla regione di Kursk verso l’interno della Russia in risposta a una richiesta ufficiale della Federazione Russa”, ha dichiarato la presidenza ucraina.
La situazione nel Kursk: mesi di conflitto oltre il confine
L’offensiva ucraina nella regione di Kursk è iniziata diversi mesi fa, portando il conflitto oltre i confini dell’Ucraina. Le forze ucraine hanno consolidato il controllo su alcune aree della regione, determinando un cambio di prospettiva nella guerra, che non si svolge più solo all’interno del territorio ucraino. Secondo fonti locali, circa 1.500 civili russi si trovano ancora nelle zone sotto il controllo di Kiev, una condizione che ha portato alla richiesta di un passaggio sicuro per il loro rientro in patria.
Questa decisione potrebbe avere un duplice effetto: da un lato, facilitare il ritorno dei civili russi nelle aree controllate da Mosca; dall’altro, rappresentare un primo segnale di apertura per possibili dialoghi umanitari tra le due parti.
Zelensky tra disponibilità al dialogo e sicurezza nazionale
L’apertura del corridoio umanitario arriva in un momento di riflessione sul futuro del conflitto. Nei giorni scorsi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di essere pronto a un dialogo diretto con Vladimir Putin per cercare una soluzione al conflitto. Tuttavia, al contempo, ha ribadito la necessità di garantire la sicurezza dell’Ucraina, arrivando a chiedere la restituzione dell’arsenale nucleare che Kiev aveva ceduto nel Memorandum di Budapest del 1994.
“Se non possiamo entrare nella NATO, ridateci il nostro arsenale. Altrimenti, chi ci difenderà?” ha affermato Zelensky in un’intervista a Piers Morgan.
Si tratta di una dichiarazione significativa, che evidenzia come l’Ucraina stia cercando di rafforzare la propria posizione strategica, in un contesto internazionale ancora incerto.
Possibile incontro tra Putin e Trump: una nuova strada per la diplomazia?
Sul piano diplomatico, un altro elemento di rilievo è l’ipotesi di un incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump, che potrebbe avvenire nelle prossime settimane. Il presidente della Commissione Esteri della Duma, Leonid Slutsky, ha dichiarato che la probabilità di un summit tra i due leader è “pari al 100%”, segno di un rinnovato interesse per il dialogo tra Mosca e Washington.
Se questo incontro dovesse concretizzarsi, potrebbe rappresentare una svolta diplomatica per il futuro del conflitto. Trump ha più volte ribadito la volontà di favorire un approccio più pragmatico nei confronti della Russia, allontanandosi dalle strategie seguite fino ad oggi.
Speriamo che questo incontro avvenga davvero, perché potrebbe aprire una nuova fase nelle relazioni internazionali e avvicinare una possibile soluzione negoziata al conflitto.