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Ucraina, l’attacco ai bombardieri russi cambia la natura della guerra

2 Giu 2025 - Geopolitica

Con un’operazione chirurgica e imprevedibile, Kiev ha colpito le basi strategiche dell’aviazione russa, spostando l’equilibrio del conflitto su un nuovo piano operativo

Ucraina, l’attacco ai bombardieri russi cambia la natura della guerra

Un attacco coordinato e profondo nel cuore della Russia

Nella notte tra il 31 maggio e il 1° giugno, l’Ucraina ha condotto un’offensiva che segna un punto di svolta nel conflitto in corso: un attacco simultaneo contro cinque basi aeree russe situate a migliaia di chilometri dal fronte, utilizzando droni nascosti all’interno di camion camuffati.

Le strutture colpite si trovano nelle regioni di Murmansk, Irkutsk, Ivanovo, Ryazan e Amur, ben oltre i limiti usuali delle operazioni militari convenzionali. A essere colpiti sono stati i “gioielli” dell’aviazione russa: bombardieri strategici Tu-95, Tu-22M3 e persino velivoli radar A-50. Una parte significativa della flotta deputata al lancio di missili da crociera è stata neutralizzata.

La strategia dell’asimmetria e l’evoluzione del conflitto

Il metodo usato è stato tanto ingegnoso quanto destabilizzante: casette prefabbricate in legno installate su camion civili hanno trasportato i droni a distanza ravvicinata dalle basi russe. Una volta attivati, i tetti si sono aperti e gli UAV hanno spiccato il volo, sfuggendo ai radar e colpendo con precisione. È la dimostrazione che le guerre moderne non si combattono più solo con divisioni corazzate o artiglieria a lunga gittata, ma con capacità tecnologiche avanzate, mimetismo e intelligenza operativa.

L’operazione, denominata “Spider’s Web” da fonti vicine a Kiev, non ha solo effetti tattici: la sua portata è chiaramente concepita per minare l’invulnerabilità percepita delle infrastrutture strategiche russe. È un colpo inferto non tanto al campo di battaglia, quanto all’architettura militare e simbolica del potere di Mosca.

Conseguenze militari e messaggi trasversali

Con 41 velivoli distrutti o danneggiati, il danno economico stimato supera i 7 miliardi di dollari. Ma il vero effetto è sull’immagine di deterrenza russa. Il sistema di difesa aerea, ritenuto tra i più avanzati al mondo, è stato aggirato da droni commerciali modificati. La vulnerabilità di infrastrutture ritenute inaccessibili ridisegna i rapporti di forza e crea una nuova narrativa per il conflitto.

È lecito supporre che l’azione sia anche una risposta indiretta al crescente sostegno militare di Mosca al fronte orientale, così come un messaggio forte in vista dei nuovi colloqui previsti a Istanbul: se la Russia sperava di negoziare da una posizione di superiorità, ora dovrà rivedere i termini dell’equilibrio.

Il contesto internazionale e il ruolo della guerra tecnologica

L’operazione ucraina si inserisce in un contesto in cui l’uso di armi intelligenti, droni e logistica creativa è diventato cruciale per aggirare i limiti imposti dalla disparità convenzionale. Le implicazioni non riguardano solo Kiev e Mosca: altri Paesi osservano con attenzione il potenziale delle guerre a distanza, dove il controllo dell’aria non è più solo questione di superiorità numerica, ma di capacità di penetrazione e sorpresa.

L’episodio, infine, mette a disagio anche alcuni alleati della Russia, in particolare quelli asiatici, che guardano con crescente preoccupazione all’instabilità della catena di comando russa e alla sua incapacità di prevenire attacchi profondi nel proprio territorio.

Uno spartiacque nella percezione della guerra

L’attacco ai bombardieri strategici non è solo una vittoria ucraina: è un segnale. Il conflitto ha varcato una soglia. L’illusione della sicurezza in profondità, dell’immunità territoriale, è caduta. Kiev dimostra di saper colpire quando e dove vuole. E questo, in qualunque guerra, è il primo passo verso un cambio di paradigma.

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Redazione - Il Politico

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