Trump umilia Zelensky, Meloni chiede un vertice
1 Mar 2025 - Mondo
Alla Casa Bianca il presidente USA accusa Zelensky di spingere verso la Terza Guerra Mondiale e annulla l’accordo sulle terre rare. L’Italia propone un vertice tra USA, UE e alleati per evitare la frattura sull’Ucraina

Trump umilia Zelensky alla Casa Bianca: nuova strategia per avvicinare la Russia agli USA?
L’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca si è trasformato in un duro scontro diplomatico, lasciando emergere profonde divisioni tra Washington e Kiev. La tensione è esplosa su diversi fronti, dal sostegno militare americano all’Ucraina fino alle richieste economiche avanzate da Trump, che sembra voler ridefinire il ruolo degli Stati Uniti nel conflitto. La premier italiana Giorgia Meloni ha subito colto la gravità della situazione e ha proposto un vertice immediato tra USA, Stati europei e alleati. Sullo sfondo, si fa strada un quesito geopolitico cruciale: Trump sta cercando di riportare la Russia nella sfera d’influenza americana per allontanarla dalla Cina?
Trump attacca Zelensky: “Stai giocando con la Terza Guerra Mondiale”
L’incontro si sarebbe dovuto concentrare su un accordo riguardante l’estrazione congiunta di terre rare in Ucraina, una risorsa strategica per l’industria tecnologica e della difesa. Tuttavia, la discussione è presto degenerata in uno scontro frontale. Secondo quanto riportato da El País, Trump ha accusato Zelensky di non essere pronto per la pace e di voler spingere il mondo verso un nuovo conflitto globale. “Stai giocando con la Terza Guerra Mondiale” avrebbe dichiarato il presidente americano, gelando il suo omologo ucraino. A inasprire ulteriormente il clima ci ha pensato il vicepresidente JD Vance, che ha accusato Zelensky di non essere abbastanza riconoscente per il supporto ricevuto dagli Stati Uniti, un tema già sollevato in passato dai repubblicani più scettici riguardo al sostegno a Kiev.
Zelensky ha ribattuto sottolineando come l’Ucraina stia combattendo da sola per la propria indipendenza, ma la delegazione americana è rimasta fredda e distante. Alla fine, Trump ha annullato il pranzo ufficiale e la firma dell’accordo sulle terre rare, lasciando la delegazione ucraina in un evidente stato di frustrazione e isolamento.
La reazione di Giorgia Meloni: l’Italia propone un vertice per evitare la frattura tra USA ed Europa
Di fronte alla tensione crescente tra Stati Uniti e Ucraina, la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni è intervenuta con un appello per una nuova strategia diplomatica condivisa. Su X, la premier ha scritto:
“È necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro. È la proposta che l’Italia intende fare ai suoi partner nelle prossime ore.”
Meloni sembra voler assumere un ruolo di mediazione tra l’Europa e la nuova amministrazione Trump, consapevole che una rottura tra Washington e Kiev potrebbe compromettere non solo la sicurezza dell’Ucraina, ma anche l’intera stabilità europea. L’Italia si posiziona così come un possibile punto di equilibrio tra un’America sempre più riluttante a sostenere l’Ucraina e un’Europa che rischia di trovarsi da sola di fronte alla minaccia russa.
Trump vuole avvicinare la Russia per isolare la Cina?
Al di là dello scontro diretto con Zelensky, l’atteggiamento di Trump sembra rientrare in una strategia più ampia. Il presidente americano ha più volte criticato la politica di sostegno incondizionato all’Ucraina e il suo approccio transazionale alla geopolitica suggerisce che il suo vero obiettivo possa essere ridurre la tensione con la Russia per evitare che Mosca diventi un partner strategico sempre più legato a Pechino.
Le mosse di Trump suggeriscono un riavvicinamento alla Russia?
Un primo elemento da considerare è il tentativo di allontanare Mosca da Pechino. Il rapporto tra Russia e Cina si è rafforzato negli ultimi anni con una cooperazione economica e militare crescente. Per Washington, lasciare che questa alleanza si consolidi ulteriormente potrebbe rappresentare una minaccia più grande del mantenere la pressione su Putin. Un’eventuale riduzione delle ostilità tra USA e Russia potrebbe quindi essere una mossa per ridurre la dipendenza russa da Pechino, offrendo a Mosca un’opzione alternativa.
C’è poi la questione del peso economico della guerra. Gli Stati Uniti hanno già speso oltre 100 miliardi di dollari in aiuti all’Ucraina, una cifra che molti repubblicani giudicano insostenibile. Trump potrebbe quindi favorire un accordo di pace che limiti l’impegno americano in Europa per concentrare le risorse su altre aree strategiche, come il confronto con la Cina nel Pacifico.
Infine, si delinea l’idea di un nuovo equilibrio multipolare. Trump ha sempre visto con diffidenza la NATO e ha più volte lasciato intendere di volerne rivedere il ruolo. Un avvicinamento con la Russia potrebbe servire a ridisegnare il panorama geopolitico globale, riducendo la contrapposizione tra Mosca e l’Occidente e creando un nuovo sistema di equilibri in cui gli USA possano focalizzarsi sulla loro vera sfida strategica: contenere l’espansione cinese.
Le incognite per il futuro dell’Ucraina e dell’Europa
Il gelo tra Trump e Zelensky solleva domande cruciali per il futuro. Se Trump decidesse di limitare gli aiuti, l’Europa potrebbe dover prendere in carico una parte maggiore del sostegno a Kiev. Putin potrebbe interpretare questo segnale come un invito a riconsiderare le relazioni con Washington, valutando una strategia alternativa rispetto alla sua crescente dipendenza dalla Cina. L’Europa, dal canto suo, dovrà dimostrare di saper rimanere unita di fronte a questa nuova situazione. La proposta di Giorgia Meloni mira proprio a evitare fratture interne e a garantire che il vecchio continente mantenga una strategia coerente.
L’incontro alla Casa Bianca potrebbe segnare una svolta nella guerra in Ucraina e nelle relazioni internazionali. Se Trump dovesse proseguire su questa linea, il futuro del conflitto potrebbe dipendere più dalle scelte della Russia che da quelle dell’Occidente. Resta da capire se il presidente americano riuscirà davvero a portare Mosca fuori dall’orbita di Pechino o se la sua strategia finirà per indebolire l’alleanza transatlantica a favore di nuovi equilibri globali.