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Trump smaschera Macron: “Cerca solo pubblicità”

17 Giu 2025 - Mondo

Il presidente francese tenta di insinuarsi nei canali diplomatici tra USA, Israele e Iran, ma Trump lo gela: “Sbaglia sempre”. Il G7 si chiude con una lezione di leadership.

Trump smaschera Macron: “Cerca solo pubblicità”

Macron cerca visibilità, Trump difende la leadership

Il vertice G7 in Canada si è chiuso con un nuovo scontro diplomatico tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il leader francese Emmanuel Macron. L’occasione? La decisione di Trump di lasciare il summit con un giorno d’anticipo. Una mossa forte, tipica di chi non si presta ai teatrini europei e preferisce agire. Ma per Macron, immancabile nel suo ruolo di moralizzatore d’Europa, è stata l’opportunità perfetta per lanciarsi in una narrazione costruita a tavolino.

Macron: il mediatore che nessuno ha richiesto

Il presidente francese ha subito dichiarato che la partenza anticipata di Trump fosse legata a un’offerta americana di cessate il fuoco tra Israele e Iran. Un’affermazione tanto grave quanto infondata. Macron ha parlato di un ipotetico incontro tra le parti, insinuando che la diplomazia si stesse muovendo grazie a canali americani. Ma non è la prima volta che il presidente francese tenta di piazzarsi al centro della scena internazionale senza averne i titoli né il peso.

Trump smentisce Macron: “sempre in cerca di attenzione”

La replica di Trump non si è fatta attendere. Su Truth Social, ha bollato Macron come “un presidente in cerca di pubblicità”, respingendo ogni ipotesi di trattativa. “Ha completamente torto”, ha scritto. “Ho lasciato il G7 per qualcosa di molto più grande”. Un messaggio chiaro: gli affari seri si discutono a Washington, non nelle conferenze stampa di Parigi.

Macron e il vizio del protagonismo

Non è un caso isolato. Da tempo, Macron cerca di ritagliarsi un ruolo da leader globale, ma finisce puntualmente per essere smentito dai fatti. Che si tratti della sua (fallimentare) missione a Mosca prima della guerra in Ucraina, o delle sue pretese sul Mediterraneo, l’Eliseo si muove spesso più per vanità personale che per reale visione strategica.

L’America non ha bisogno delle narrazioni europee

In un momento di massima tensione tra Israele e Iran, con Teheran che risponde duramente agli attacchi israeliani e i cieli del Medio Oriente che bruciano, Trump ha scelto la riservatezza operativa. Ha preferito agire in silenzio, al contrario del suo omologo francese che continua a confondere diplomazia con storytelling. Il presidente americano, vero leader dell’Occidente, ha ribadito la sua linea: pace sì, ma senza cedere al ricatto o alle illusioni pacifiste europee.

Il G7 e la frattura tra chi comanda e chi parla

Il vertice canadese ha mostrato, ancora una volta, la distanza tra chi ha la capacità di incidere davvero negli equilibri globali e chi invece cerca visibilità nei salotti della stampa internazionale. Trump agisce, Macron parla. E in un mondo in fiamme, non c’è tempo per chi cerca solo riflettori.

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Articolo scritto da:
Federico Galli

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