Trump sfida Teheran: “Sappiamo dove si nasconde Khamenei. Resa incondizionata ora!”
18 Giu 2025 - USA
Il presidente americano alza il livello dello scontro: "Abbiamo il totale controllo dei cieli iraniani, la nostra pazienza è finita". La strategia di forza torna al centro della Casa Bianca.

Una nuova linea rossa per l’Iran
Donald Trump ha lanciato un messaggio inequivocabile al regime iraniano. Con un post tagliente su Truth Social, il presidente degli Stati Uniti ha chiesto la resa incondizionata della Repubblica Islamica, avvertendo che Washington “ha il completo e totale controllo dei cieli sopra l’Iran” e che la “pazienza è ormai agli sgoccioli”. Non è la solita retorica: è l’annuncio di un punto di non ritorno per il regime degli ayatollah.
Khamenei nel mirino: “sappiamo dove si nasconde”
Trump ha svelato che i servizi americani sono a conoscenza dell’attuale posizione del leader supremo Ali Khamenei, definendolo senza mezzi termini “un facile bersaglio”. La frase pronunciata – “non lo elimineremo, almeno non per ora” – è tanto una minaccia diretta quanto un avvertimento strategico. Gli Stati Uniti, dopo anni di politiche arrendevoli sotto le precedenti amministrazioni democratiche, tornano a farsi rispettare.
Il ritorno della dottrina della forza
La linea Trump, che aveva già funzionato per fermare l’avanzata nordcoreana nel 2018, si fonda su un principio semplice: parlare chiaro, agire con determinazione, ottenere risultati senza farsi imbrigliare da compromessi diplomatici inconcludenti. Dopo l’ennesima escalation tra Teheran e Tel Aviv, il presidente ha scelto di non girarci intorno: o l’Iran si arrende, oppure Washington sarà pronta ad agire.
Un’America che non si fa intimidire
Le parole di Trump sono rivolte non solo all’Iran, ma a tutto l’establishment progressista occidentale che da anni accarezza i mullah con accordi inefficaci. Il messaggio è chiaro: gli Stati Uniti sono tornati guida dell’ordine internazionale, e non intendono farsi dettare la linea da chi finanzia il terrorismo e destabilizza il Medio Oriente. I tempi delle concessioni unilaterali sono finiti.