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Trump sfida New York: la sinistra progressista ha tradito il popolo

21 Feb 2025 - Approfondimenti Politici

Donald Trump è in guerra con la sua ex città, simbolo di un’élite progressista che ha abbandonato lavoratori e immigrati regolari per difendere criminali e speculatori. La congestion tax e il caso Adams rivelano il fallimento di un sistema scollegato dalle esigenze reali della popolazione.

Trump sfida New York: la sinistra progressista ha tradito il popolo

Tutto parte dal video di Federico Rampini sul Corriere della Sera, che racconta il conflitto ormai insanabile tra Donald Trump e la città che lo ha visto nascere e affermarsi, New York. Ma questo scontro non è solo una questione personale o una lotta tra il tycoon e la giunta locale: è lo specchio di una più ampia frattura tra la sinistra progressista e il popolo. Una sinistra che ha abbandonato i lavoratori e le fasce più deboli per difendere élite finanziarie, grandi multinazionali e gruppi di pressione ideologici, dimenticando completamente il significato originario della sua storia.

Congestion Tax: una tassa per le élite, non per la gente comune

Uno dei principali punti di scontro tra Trump e New York è la cosiddetta congestion tax, una tassa imposta a chi entra a Manhattan con un’automobile privata. Una misura che, come evidenzia Rampini, penalizza proprio i lavoratori e le classi popolari, ovvero coloro che non possono permettersi di vivere nei quartieri centrali e sono costretti a spostarsi dai sobborghi come Bronx, Brooklyn o Queens per raggiungere il luogo di lavoro.

La narrazione progressista giustifica questa tassa con la necessità di ridurre il traffico e proteggere l’ambiente, ma nella realtà si tratta di un ennesimo balzello che colpisce chi ha meno possibilità economiche. Chi vive nelle zone privilegiate di Manhattan, chi può permettersi una vita senza auto o può contare su taxi e servizi di trasporto privato, non viene toccato dal provvedimento. È l’ennesima misura che premia l’élite caviale e champagne, quella che si riempie la bocca di belle parole su giustizia sociale e ambiente mentre impone tasse insostenibili a chi deve guadagnarsi da vivere ogni giorno.

E la vera beffa è che questa tassa viene giustificata con il miglioramento del trasporto pubblico, ma la realtà è un’altra: come sottolinea lo stesso Rampini, nonostante i miliardi stanziati dall’amministrazione Biden per il trasporto locale, la metropolitana di New York è ridotta a un sistema in decadenza, insicuro e inaffidabile, che più che a Londra somiglia a Mumbai. Il denaro non viene mai utilizzato per risolvere i problemi reali dei cittadini, ma disperso in mille rivoli burocratici e progetti ideologici che non servono a migliorare la vita delle persone comuni.

La sinistra che difende criminali e clandestini, non i lavoratori e gli immigrati regolari

Il secondo fronte di battaglia tra Trump e New York riguarda il sindaco Eric Adams, un ex poliziotto afroamericano che era stato eletto con la promessa di riportare ordine in una città che sta vivendo un’esplosione di criminalità. Adams ha provato a mantenere la sua promessa, ma è stato subito boicottato dalla sinistra radicale che comanda davvero in città: il consiglio comunale, la magistratura politicamente schierata, l’apparato ideologico progressista che difende qualsiasi minoranza, tranne quella dei cittadini onesti che lavorano e pagano le tasse.

Ed ecco il vero paradosso della sinistra moderna: non rappresenta più i lavoratori, gli immigrati regolari, la gente comune. Difende criminali, clandestini, grandi speculatori e multinazionali che nulla hanno a che vedere con la storia delle lotte operaie e popolari. Mentre le classi popolari subiscono ogni giorno il degrado delle città, le aggressioni, le insicurezze, la sinistra progressista pensa solo a imporre nuove tasse, nuove regolamentazioni e a difendere un’ideologia scollegata dalla realtà.

Non è un caso che Trump stia guadagnando consensi tra le minoranze etniche e tra gli elettori tradizionalmente democratici. Perché la realtà è sotto gli occhi di tutti: chi oggi si preoccupa davvero del benessere dei lavoratori e dei cittadini comuni non è la sinistra globalista e progressista, ma chi, come Trump, ha il coraggio di sfidare questo sistema.

Trump in America, la destra in Europa: il popolo si ribella

Non si tratta solo di New York o degli Stati Uniti. Lo stesso fenomeno sta accadendo in tutta Europa. Sempre più cittadini si rendono conto che la sinistra non rappresenta più gli ultimi, ma solo le élite che vivono di speculazioni finanziarie e salotti radical chic. Per questo in tutta Europa stanno crescendo i movimenti di destra patriottica e conservatrice, gli unici che oggi sanno davvero ascoltare le esigenze della popolazione.

Gli elettori stanno premiando chi propone soluzioni concrete, chi difende il diritto alla sicurezza, alla proprietà, al lavoro dignitoso. E stanno punendo chi, con la scusa di un’ideologia globalista e pseudo-umanitaria, ha trasformato intere città in territori fuori controllo, governati dalla criminalità e dalle lobby finanziarie.

Trump ha trionfato perché ha saputo intercettare questa frattura e parlare alle persone reali, non ai burocrati e ai gruppi di pressione. Lo stesso accade oggi in Europa, dove sempre più cittadini scelgono di ribellarsi a un sistema che ha voltato loro le spalle.

New York è solo un esempio di una battaglia più ampia. E il risultato è già scritto: il popolo sta riprendendo il controllo della politica, lasciando la sinistra radicale a difendere solo i suoi interessi di élite.

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