Trump scuote l’UE: più difesa, meno dipendenza dagli USA
23 Gen 2025 - Europa
L’Unione Europea risponde alla pressione di Donald Trump: più investimenti militari e una nuova strategia di sicurezza per contrastare la Russia e ridurre la dipendenza dalla NATO.

Trump scuote l’Europa: più investimenti per la difesa e meno dipendenza dagli USA
L’effetto Trump è arrivato anche a Bruxelles e Strasburgo, spingendo l’Unione Europea a riconsiderare il proprio ruolo nella sicurezza internazionale. Le dichiarazioni del 45° presidente americano, che ha chiesto agli alleati della NATO di aumentare gli investimenti militari, hanno aperto un dibattito che non si può più ignorare. Donald Trump, infatti, ha messo in chiaro che gli Stati Uniti non intendono continuare a finanziare la sicurezza europea senza un impegno concreto da parte degli Stati membri dell’Alleanza Atlantica.
“Il presidente Trump ha ragione: non spendiamo abbastanza per la difesa. È ora di investire,” ha dichiarato Kaja Kallas, Alto Rappresentante dell’UE per la Politica Estera e di Sicurezza. La sua affermazione è arrivata durante la conferenza annuale dell’Agenzia Europea per la Difesa, dove ha posto l’accento sui pericoli rappresentati dalla Russia e sulle sfide globali che richiedono un’Europa più forte, più unita e più armata.
L’Europa risponde alla minaccia russa
Kallas ha avvertito che l’UE deve agire subito, senza più esitazioni. “Le decisioni che prendiamo oggi daranno i loro frutti tra qualche anno, ma non abbiamo tempo. Non siamo ancora in guerra, ma non siamo nemmeno in pace,” ha dichiarato, sottolineando la necessità di investire in capacità militari che possano contrastare le ambizioni del Cremlino.
Anche Andrius Kubilius, commissario europeo alla Difesa, ha ribadito l’urgenza di agire, proponendo un aumento degli investimenti militari fino al 5-6% del PIL nei prossimi anni. “Se non faremo nulla, la Russia potrebbe attaccarci entro cinque anni,” ha ammonito, riprendendo l’allarme lanciato dalla NATO. Secondo Kubilius, Vladimir Putin non si fermerà all’Ucraina, puntando a un ritorno alla potenza sovietica, con il supporto di alleati come Iran, Corea del Nord e una Cina sempre più vicina a Mosca.
Un’Europa sovrana e indipendente
Le dichiarazioni dei leader europei riflettono un cambiamento epocale: la consapevolezza che l’Europa non può più dipendere completamente dagli Stati Uniti per la propria sicurezza. Donald Tusk, premier polacco e presidente di turno del Consiglio dell’UE, ha parlato con fermezza: “Se l’Europa vuole sopravvivere, deve essere armata. Non è una scelta, ma una necessità.” Tusk ha inoltre elogiato il modello polacco, con una spesa per la difesa che si avvicina al 5% del PIL, sottolineando che è un investimento non solo per la Polonia, ma per l’intera Europa.
“Non abbiamo bisogno di un esercito europeo, ma di 27 eserciti nazionali capaci di collaborare e difendere efficacemente l’Europa,” ha spiegato Kallas, puntando su un approccio basato sull’interoperabilità e sulla cooperazione tra gli Stati membri.
Un futuro da costruire con determinazione
Il dibattito sulla difesa europea si inserisce in un quadro geopolitico sempre più complesso, dove l’UE deve dimostrare di essere pronta a difendere i propri interessi e la propria sovranità. Le lacune attuali nelle capacità militari europee, soprattutto se confrontate con l’apparato bellico russo, richiedono un cambio di passo deciso.
L’Europa ha già avviato programmi significativi come gli appalti congiunti, che hanno portato a investimenti di 11 miliardi di euro, ma la strada da percorrere è ancora lunga. L’impegno a rafforzare la produzione industriale e l’innovazione tecnologica nel settore della difesa non è solo un obbligo, ma una necessità per garantire un futuro sicuro e indipendente.