Trump lancia il piano “auto-rimpatrio”: 1.000$ a chi lascia gli USA
6 Mag 2025 - USA
Il Presidente annuncia un programma rivoluzionario per l’immigrazione: incentivi economici, ritorni volontari e accordi con Paesi terzi per fermare l’invasione dei confini. “Basta udienze infinite: difendiamo l’America.”

Trump lancia la “auto-rimpatrio”: mille dollari e un biglietto per chi lascia volontariamente gli USA
Donald Trump torna a dettare l’agenda dell’immigrazione con una mossa tanto audace quanto pragmatica: un programma di “auto-rimpatrio” per affrontare l’invasione dei confini meridionali ereditata dall’amministrazione Biden. “Daremo a ognuno una certa quantità di denaro e un bellissimo biglietto per un volo, per tornare da dove sono venuti”, ha dichiarato il Presidente degli Stati Uniti durante una conferenza stampa alla Casa Bianca. “Se collaborano, un giorno forse potranno rientrare. Se invece si oppongono, saranno espulsi e non metteranno più piede sul suolo americano.”
Mille dollari e assistenza: così Trump salva i contribuenti americani
Il programma, promosso dal Dipartimento per la Sicurezza Interna, prevede un incentivo di 1.000 dollari per ogni immigrato irregolare che scelga di lasciare volontariamente il Paese, rinunciando al sogno americano abusivamente conquistato. Il rimborso verrà erogato solo a chi dimostrerà – tramite un’app governativa – di aver effettivamente lasciato gli Stati Uniti. Il tutto per una cifra simbolica se confrontata con i 17.000 dollari che lo Stato spende in media per ogni deportazione forzata.
Un approccio intelligente, realistico e rispettoso anche nei confronti degli agenti ICE, troppo spesso ostacolati da giudici ideologizzati e da un sistema legale ostile alla sicurezza nazionale. Trump parla chiaro: “Con 5 milioni di udienze, non ci sarebbe più un Paese.”
Una soluzione umana, volontaria e legale
A differenza del caos creato dai Democratici, il piano di Trump si fonda su ordine e responsabilità: l’auto-rimpatrio non è una punizione, ma una via dignitosa per coloro che hanno violato le regole e ora possono correggere l’errore. In cambio della collaborazione, gli interessati potranno evitare arresti e detenzione, ricevendo invece supporto per il viaggio e documenti.
Un gesto di civiltà che mette in luce la differenza tra una leadership che protegge i propri confini e un’amministrazione, quella di Biden, che ha consentito l’ingresso di oltre 20 milioni di clandestini, compresi almeno 3 milioni di criminali secondo le stime diffuse dalla Casa Bianca.
Ruanda ed El Salvador: alleanze strategiche per il rimpatrio
Trump non si ferma alla politica interna. L’amministrazione ha già chiuso un accordo da 6 milioni di dollari con El Salvador e sta trattando con il Ruanda per il trasferimento dei migranti espulsi, seguendo un modello già sperimentato (e ostacolato dai giudici progressisti) dal governo conservatore di Boris Johnson.
Il ministro degli Esteri ruandese ha confermato l’avvio dei negoziati con Washington, riconoscendo l’interesse comune nella gestione responsabile dei flussi migratori. Il Ruanda, infatti, ha già dimostrato di essere un partner affidabile per l’Occidente in questo ambito.
Una sfida al cuore dell’ideologia immigrazionista
Come sempre, non mancano le critiche da parte dei soliti ambienti liberal e ONG, che gridano allo scandalo ogni volta che si cerca di ripristinare la legalità e il buon senso. Ma Trump non si fa intimidire: sta portando avanti una linea chiara, ferma, a favore dei cittadini americani, della sicurezza nazionale e del rispetto della legge.
Mentre Biden e i Democratici spalancano le porte e promettono cittadinanza a chiunque attraversi il confine, Trump dimostra che si può agire con fermezza e umanità, senza cedere al ricatto dell’illegalità.