Trump e Netanyahu: Gaza diventerà una riviera senza Hamas
9 Feb 2025 - Medio Oriente
L’ex presidente USA propone un piano per trasformare la Striscia di Gaza in un polo turistico. Netanyahu: “Un’idea rivoluzionaria per la sicurezza e lo sviluppo”. L’Egitto convoca un summit d’emergenza.

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump torna al centro della scena geopolitica con un piano rivoluzionario per la Striscia di Gaza. L’idea, accolta con entusiasmo dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, prevede la trasformazione dell’area in una destinazione turistica di alto livello, restituendo sicurezza e sviluppo economico a una regione da anni ostaggio del terrorismo di Hamas.
Un progetto di ricostruzione e sicurezza
Il piano di Trump, definito da Netanyahu “la prima idea nuova da anni”, parte da un presupposto chiaro: Gaza deve essere liberata dall’influenza di Hamas per poter aspirare a un futuro prospero. Secondo il progetto, la popolazione palestinese potrà lasciare temporaneamente l’area per permettere una ricostruzione completa della Striscia, trasformandola in una meta turistica di alto livello, una vera e propria “riviera” del Medio Oriente.
Netanyahu ha ribadito che non vi sarà alcuno sgombero forzato né pulizia etnica, ma un’opportunità per i palestinesi di rientrare a Gaza solo a condizione di rifiutare il terrorismo e contribuire alla stabilità della regione. “Volete tornare? Dovete rinunciare al terrorismo, ma potete tornare”, ha dichiarato il premier israeliano.
“Elimineremo Hamas”: l’obiettivo prioritario di Israele
Parallelamente, Netanyahu ha confermato la volontà di eliminare definitivamente Hamas dalla Striscia di Gaza. In dichiarazioni rilasciate via social, il premier ha ribadito che la priorità assoluta è la sicurezza di Israele e il rilascio di tutti gli ostaggi ancora in mano ai terroristi.
“Ancora una volta abbiamo visto chi sono i mostri di Hamas – ha detto – gli stessi che hanno massacrato i nostri cittadini e abusato dei nostri ostaggi. Faremo di tutto per riportare a casa i nostri ostaggi e non permetteremo che Hamas continui a esistere”.
Resistenze nel mondo arabo: il summit del Cairo
Nonostante il sostegno di Netanyahu e la visione pragmatica di Trump, il piano ha generato reazioni contrastanti nel mondo arabo. L’Egitto ha convocato un summit di emergenza per il 27 del mese, su richiesta dell’Autorità Palestinese e in coordinamento con la Lega Araba.
L’obiettivo dell’incontro è consolidare un fronte comune contro l’ipotesi di una ricollocazione temporanea dei palestinesi, sebbene molti governi arabi abbiano sempre definito Gaza una “prigione a cielo aperto” e abbiano spinto per soluzioni alternative.
Una visione pragmatica per il futuro di Gaza
L’idea di Trump e Netanyahu rappresenta una svolta storica, fondata su una strategia chiara: liberare Gaza dal giogo del terrorismo e trasformarla in un polo di sviluppo e stabilità. Il progetto non solo risponde alle esigenze di sicurezza di Israele, ma offre anche una via d’uscita ai palestinesi, ponendo fine al dominio di Hamas e aprendo la strada a un nuovo assetto economico per la regione.
Mentre la comunità internazionale si divide, resta il fatto che solo un approccio pragmatico e deciso potrà garantire un futuro diverso per Gaza e per il Medio Oriente.