Trump blocca gli aiuti esteri: incognita sull’Ucraina
25 Gen 2025 - Mondo
L’ex presidente sospende per 90 giorni gran parte dei fondi internazionali, risparmiando solo Israele ed Egitto. Gli aiuti militari a Kiev restano, ma l’Europa deve prepararsi a fare di più.

Trump sospende gli aiuti esteri: quale futuro per l’Ucraina?
La decisione di Donald Trump di sospendere temporaneamente gran parte degli aiuti esteri segna un importante cambio di rotta per la politica estera americana. L’ordine esecutivo firmato dall’ex presidente prevede una revisione di 90 giorni degli aiuti internazionali, con un’unica eccezione per i fondi destinati a Israele ed Egitto. Questo provvedimento, che mira a riallineare gli aiuti agli interessi strategici degli Stati Uniti, ha immediatamente sollevato interrogativi sulla situazione dell’Ucraina, paese che da anni riceve ingenti sostegni americani per fronteggiare il conflitto con la Russia.
Gli aiuti all’Ucraina sotto esame
Nonostante i timori iniziali, la leadership ucraina ha confermato che i fondi di bilancio già stanziati dall’amministrazione Biden sono stati trasferiti alla Banca Mondiale prima dell’insediamento di Trump. Questo dettaglio cruciale mette al sicuro almeno una parte delle risorse destinate al sostegno economico di Kiev.
Sul fronte militare, invece, la situazione appare più complessa. L’ordine esecutivo non sembra interessare direttamente i principali canali di aiuti come il Presidential Drawdown Authority (PDA), l’Ukraine Security Assistance Initiative (USAI) e il Foreign Military Financing (FMF), che continuano a garantire forniture di armi e supporto tecnico alle forze ucraine. Tuttavia, è possibile che i programmi di ricostruzione civile gestiti dall’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) possano subire ritardi, compromettendo interventi vitali come la riparazione delle infrastrutture energetiche e le operazioni di sminamento.
Una nuova visione strategica
La decisione di Trump di concentrare gli aiuti solo su paesi chiave come Israele ed Egitto riflette la volontà di rivedere il ruolo degli Stati Uniti come “poliziotto globale”. Questa mossa, che sicuramente rafforzerà il sostegno tra la base elettorale conservatrice americana, sottolinea la necessità di ridimensionare gli interventi esteri per dare priorità agli interessi nazionali.
Nel caso dell’Ucraina, questa politica potrebbe rappresentare un segnale di avvertimento per l’Europa. Mentre gli Stati Uniti riducono il proprio impegno, i paesi europei saranno costretti a farsi carico di una maggiore responsabilità nel supporto a Kiev. La sospensione degli aiuti civili, in particolare, potrebbe rallentare la ricostruzione di un paese già devastato dalla guerra, con conseguenze significative non solo per l’Ucraina, ma per l’intera stabilità geopolitica dell’Europa orientale.
Un messaggio chiaro per l’Europa
Con questa decisione, Trump riafferma il suo approccio pragmatico e la volontà di ridefinire le priorità degli Stati Uniti sulla scena internazionale. Sebbene gli aiuti militari all’Ucraina non siano stati direttamente toccati, la sospensione di alcune forme di assistenza potrebbe aprire nuovi scenari per il conflitto in corso. In questo contesto, l’Europa dovrà interrogarsi sul suo ruolo futuro e sulla sua capacità di sostenere l’Ucraina in un momento cruciale della sua storia.