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Trump annuncia: “Israele ha accettato la tregua a Gaza”. Ora la palla passa ad Hamas

2 Lug 2025 - Medio Oriente

Il presidente americano Donald Trump conferma l’accordo per un cessate il fuoco di 60 giorni. Coinvolti Qatar, Egitto e il ministro israeliano Dermer. Pressioni su Hamas per fermare il conflitto.

Trump annuncia: “Israele ha accettato la tregua a Gaza”. Ora la palla passa ad Hamas

Trump annuncia la svolta: Israele accetta la tregua

“Israele ha accettato le condizioni per una tregua di 60 giorni a Gaza”. Con questo annuncio su Truth Social, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rivelato al mondo un possibile punto di svolta nel conflitto israelo-palestinese. Dopo settimane di intensi colloqui dietro le quinte, Washington annuncia di aver portato a casa un primo obiettivo: la disponibilità israeliana a sospendere le ostilità, almeno temporaneamente.

“Durante questi due mesi di cessate il fuoco lavoreremo con tutte le parti per porre fine alla guerra”, ha scritto Trump, ringraziando esplicitamente Qatar ed Egitto per il loro ruolo di mediazione. “Spero, per il bene del Medio Oriente, che Hamas accetti questo accordo, perché la situazione non migliorerà, ma peggiorerà soltanto”, ha ammonito il presidente statunitense.

Una proposta concreta: ostaggi in cambio di detenuti

A fornire ulteriori dettagli è la CNN, secondo cui l’accordo sarebbe stato limato negli ultimi giorni da emissari del Qatar, in collaborazione con l’inviato speciale americano Steve Witkoff. Al centro dell’intesa: il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti nella Striscia in cambio della liberazione di prigionieri palestinesi.

Una versione aggiornata del documento è stata presentata a Ron Dermer, ministro israeliano per gli Affari strategici, in visita a Washington proprio per definire i termini finali dell’intesa. La proposta tiene conto delle richieste di entrambe le parti e, secondo fonti vicine ai negoziati, Hamas starebbe ora valutando con attenzione il testo.

Hamas punta al cessate il fuoco permanente

La risposta del gruppo islamista resta, per ora, incerta. Hamas continua a chiedere un cessate il fuoco permanente e una fine definitiva delle ostilità. Una posizione che potrebbe complicare l’immediata accettazione del piano proposto, che prevede invece una tregua temporanea da sfruttare come base per un eventuale accordo di lungo periodo.

Il pressing su Hamas è esplicito: gli Stati Uniti e i mediatori regionali si aspettano una risposta positiva, anche per evitare un ulteriore deterioramento della situazione umanitaria nella Striscia.

Netanyahu negli USA: si prepara il vertice decisivo

L’iniziativa americana si inserisce in un contesto di crescente attivismo diplomatico. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è atteso lunedì prossimo alla Casa Bianca per un incontro ufficiale con Donald Trump. Le autorità israeliane, secondo il Times of Israel, parlano di “una dinamica positiva e un’attività vivace” nei colloqui con i mediatori.

Secondo l’emittente Canale 12, negli ultimi giorni ci sarebbero stati “alcuni progressi” nei contatti con Doha e Il Cairo, lasciando intendere che il momento potrebbe essere maturo per una tregua, almeno parziale.

Geopolitica e strategia: Trump tenta l’impossibile

L’annuncio di Trump segna un’importante mossa geopolitica. Con questo intervento diretto nella crisi di Gaza, il presidente americano dimostra la volontà di esercitare un ruolo attivo nella stabilizzazione della regione. Il coinvolgimento personale, attraverso un emissario come Witkoff e l’utilizzo dei canali diretti con Israele e i Paesi arabi, mostra un approccio pragmatico e orientato ai risultati.

La partita resta però aperta. Se Hamas rifiuterà l’accordo, il rischio è quello di un’escalation ancora più violenta. Ma se dovesse accettare, Trump potrebbe rivendicare il merito di aver riportato la trattativa sul binario della pace, rilanciando il suo ruolo di mediatore globale a pochi mesi dalle elezioni.

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Redazione - Il Politico

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