Trump all’Ucraina: “Ridateci i soldi”. E l’Europa?
23 Feb 2025 - USA
Il presidente USA insiste: Kiev deve restituire parte dei fondi ricevuti con terre rare e petrolio. Ma mentre Washington negozia, Bruxelles continua a finanziare senza chiedere nulla in cambio.

Nel suo intervento alla convention dei conservatori americani a Washington, il presidente Donald Trump ha ribadito con fermezza che l’Ucraina deve restituire agli Stati Uniti parte dei fondi ricevuti negli ultimi anni. “Sto cercando di recuperare i soldi, voglio che ci diano qualcosa per tutti i soldi che abbiamo messo”, ha dichiarato, evidenziando la necessità di ottenere in cambio risorse strategiche come terre rare e petrolio.
Trump ha sottolineato come la sua amministrazione stia cercando di rinegoziare i termini del sostegno a Kiev, puntando su un modello che garantisca agli Stati Uniti benefici economici concreti. Questa posizione rappresenta un drastico cambio di rotta rispetto all’approccio dell’amministrazione Biden, che ha inviato miliardi all’Ucraina senza alcuna contropartita.
Kiev frena sull’accordo: il controllo delle risorse in discussione
Le dichiarazioni di Trump hanno provocato immediate reazioni a Kiev. Secondo una fonte anonima citata da Sky News, il presidente Volodymyr Zelensky avrebbe espresso riserve sull’accordo proposto dagli Stati Uniti, evidenziando “una serie di questioni problematiche”. L’Ucraina teme di perdere il controllo delle proprie risorse strategiche se accettasse di concedere accesso preferenziale agli americani.
Il punto centrale della trattativa riguarda lo sfruttamento di terre rare e giacimenti petroliferi, risorse fondamentali per il futuro economico dell’Ucraina. Washington vuole inserirle nei negoziati come forma di compensazione per l’enorme sostegno militare e finanziario fornito, ma Zelensky teme che l’accordo possa compromettere la sovranità economica del Paese.
Trump attacca Biden: “Il peggior presidente della storia”
Nel suo intervento, Trump ha anche lanciato un duro attacco all’amministrazione Biden, accusandola di aver gestito in modo disastroso la politica estera e l’economia americana. “Biden è stato il peggior presidente della storia”, ha dichiarato, aggiungendo che “tutto quello che toccava si trasformava in disastro”.
L’ex presidente ha evidenziato come, mentre i paesi europei abbiano concesso all’Ucraina prestiti con la prospettiva di recuperarli, gli Stati Uniti abbiano erogato aiuti senza alcuna garanzia. Una politica che, secondo Trump, ha rappresentato un errore strategico e che ora la sua amministrazione è determinata a correggere.
Un nuovo approccio alla politica estera americana
Con il suo ritorno alla Casa Bianca, Trump intende rivedere completamente l’impegno degli Stati Uniti in Ucraina. La sua strategia punta a eliminare gli aiuti a fondo perduto e a garantire che ogni investimento americano abbia un ritorno concreto. “Il popolo ci ha affidato un mandato clamoroso e noi lo useremo”, ha affermato, sottolineando che la sua amministrazione ha già ottenuto più risultati in poche settimane di quanti ne abbia realizzati Biden in anni di governo.
Se gli Stati Uniti pretendono qualcosa, perché l’Europa dovrebbe restare a guardare?
Le parole di Trump sollevano una questione che l’Europa non può più ignorare: se Washington sta cercando di ottenere concessioni economiche in cambio del sostegno all’Ucraina, perché Bruxelles continua a finanziare Kiev senza chiedere nulla? L’Unione Europea ha destinato miliardi di euro all’Ucraina, spesso sotto forma di aiuti a fondo perduto, mentre gli Stati Uniti stanno già rinegoziando il proprio impegno per ottenere vantaggi concreti.
Se l’amministrazione Trump riuscirà a ottenere accesso preferenziale alle terre rare e al petrolio ucraino, l’Europa rischia di restare esclusa dalla partita, pur avendo sostenuto finanziariamente Kiev in misura persino superiore a Washington. A questo punto, l’Unione Europea dovrebbe rivedere la propria posizione e pretendere un trattamento equo: continuare a inviare fondi senza alcuna garanzia non solo è economicamente insostenibile, ma rischia di lasciare agli americani il controllo sulle risorse strategiche dell’Ucraina.
Mentre Trump dimostra pragmatismo e difende gli interessi americani, Bruxelles sembra ancora intrappolata in una strategia passiva. È tempo che l’Europa smetta di seguire ciecamente la linea dettata dagli Stati Uniti e inizi a mettere sul tavolo le proprie richieste, evitando di ritrovarsi, ancora una volta, a finanziare senza alcuna voce in capitolo.