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Torino: vandalizzata la targa per le vittime delle Foibe

9 Feb 2025 - Italia

Nuovo attacco alla memoria a Torino: insultata con scritte vandaliche la targa dedicata agli esuli giuliano-dalmati. Marrone e Montaruli: “Un oltraggio all’intera Nazione. La vernice non cancellerà mai la verità sulle Foibe”.

Torino: vandalizzata la targa per le vittime delle Foibe

Nuovo episodio di violenza contro la memoria degli esuli giuliano-dalmati e delle vittime delle Foibe. A Torino, in corso Cincinnato, ignoti hanno imbrattato con insulti il suolo davanti alla targa commemorativa del Villaggio Santa Caterina, luogo simbolo del ricordo per i profughi istriani, fiumani e dalmati costretti a fuggire dalle terre italiane assegnate alla Jugoslavia comunista dopo la Seconda Guerra Mondiale.

L’atto vandalico è avvenuto poche ore dopo la fiaccolata degli esuli istriani, organizzata dal comitato Torino Ricorda, a cui hanno preso parte l’assessore regionale all’Emigrazione Maurizio Marrone e la vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli. Una manifestazione silenziosa e composta, svolta nonostante la pioggia, lungo un percorso che ha toccato i luoghi simbolo della memoria cittadina: dalla targa di corso Cincinnato a via Pirano, fino al Giardino Vittime delle Foibe.

Vandali seriali e odio ideologico

Questo non è il primo attacco alla memoria delle Foibe a Torino. Nel recente passato, le targhe commemorative della città sono già state prese di mira con atti vandalici di matrice ideologica, spesso strumentalizzati da chi vorrebbe cancellare il ricordo della tragedia giuliano-dalmata.

La reazione della destra istituzionale è stata immediata e netta. Marrone e Montaruli hanno denunciato il gesto come un atto di oltraggio all’intera nazione, sottolineando che “già in passato a Torino avevano distrutto le targhe in memoria delle Foibe a colpi di martello. Ci riprovano quest’anno scimiottando i loro compagni di Trieste. La vernice però non potrà mai cancellare il ricordo delle Foibe”.

Un silenzio imbarazzante

Come troppo spesso accade, il silenzio della sinistra e della grande stampa progressista su questo ennesimo attacco alla memoria è assordante. Chi si indigna per ogni minima scritta su altri simboli, oggi tace davanti a un attacco a una tragedia nazionale riconosciuta dallo Stato italiano.

Dietro questi atti vandalici c’è un disegno mirato che mira a delegittimare la memoria delle vittime e a cancellare una pagina di storia scomoda per la sinistra italiana. Negli anni, infatti, abbiamo assistito a una sistematica opera di revisionismo e negazionismo nei confronti delle Foibe, con tentativi di ridimensionare la portata di quel massacro o, peggio, giustificarlo con una presunta “reazione” al fascismo.

La necessità di una reazione forte

In un momento storico in cui la sinistra cerca di riscrivere il passato con un’interpretazione faziosa, atti come questi dimostrano quanto sia fondamentale difendere la verità storica. Il Giorno del Ricordo, istituito ufficialmente nel 2004, è un baluardo contro il tentativo di occultare l’eccidio delle Foibe e l’odio anti-italiano che lo ha accompagnato.

Le istituzioni devono intervenire con fermezza per individuare i responsabili e punire questi gesti per quello che sono: attacchi alla memoria nazionale. È in gioco non solo il rispetto per le vittime, ma la possibilità di tramandare la verità storica senza le distorsioni ideologiche di chi ancora oggi vorrebbe cancellare le sofferenze di migliaia di italiani.

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