Todde, respinto il ricorso: decadenza confermata. Ora la Consulta può riaprire il caso
28 Mag 2025 - Italia
Il Tribunale di Cagliari rigetta il ricorso della presidente della Regione Sardegna: irregolarità gravi nella campagna elettorale. Ma la Todde punta sulla Corte costituzionale per evitare l’uscita di scena.

La resa dei conti: Todde bocciata in tribunale
Colpo durissimo per Alessandra Todde. Il Tribunale ordinario di Cagliari ha confermato la sua decadenza dalla carica di presidente della Regione Sardegna, rigettando il ricorso presentato contro l’ordinanza del Collegio regionale di garanzia elettorale. Nessuna scappatoia legale ha retto: secondo i giudici, le gravi irregolarità nella gestione della campagna elettorale delle regionali del 2024 bastano e avanzano per decretarne la fine anticipata.
Una campagna al di fuori delle regole
La legge è chiara. La normativa 515 del 1993 impone paletti ben precisi sul finanziamento e la trasparenza delle spese elettorali. Ebbene, secondo il Collegio presieduto da Gaetano Savona, la Todde li ha oltrepassati senza remore: niente conto corrente dedicato, mancata nomina del mandatario elettorale, dichiarazioni di spesa irregolari. Il risultato? L’ordinanza-ingiunzione del 3 gennaio 2025, poi contestata, ma ora definitivamente confermata.
L’azzardo del ricorso: una strategia fallimentare
Nonostante l’evidenza, la Todde aveva tentato il tutto per tutto: ricorso in tribunale, appello alla giustizia ordinaria, persino la procura – in un passo poco comprensibile – si era espressa contro la decadenza. Ma il verdetto della prima sezione civile è stato netto: ricorso rigettato, interventi inammissibili, il Ministero della Giustizia non c’entra nulla. Una disfatta su tutta la linea.
La mossa disperata: giocarsi la carta della Corte costituzionale
Ma la battaglia non è ancora finita. Il prossimo 9 luglio sarà la Corte costituzionale a dover valutare se la normativa nazionale possa davvero essere applicata a una Regione a statuto speciale come la Sardegna. Un cavillo tecnico, l’ultima speranza della governatrice uscente per evitare la formalizzazione della decadenza da parte del Consiglio regionale.
Una presidenza nata nel caos, finita nel caos
Dall’inizio della sua breve avventura alla guida della Regione, la Todde – espressione del campo largo della sinistra – non ha mai smesso di alimentare polemiche. Più impegnata a rivendicare ideologia che a governare, ora si aggrappa ai cavilli legali per non lasciare la poltrona. Ma la realtà è che, senza il rispetto delle regole democratiche, ogni mandato perde legittimità.
mahhh se le accuse sono certe, considerata la gravità, suggerirei alla Todde di dimettersi.