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Svolta Potenziale nel Conflitto a Gaza: Accordo di Tregua e Rilascio Ostaggi in Vista

19 Nov 2023 - Mondo

Svolta Potenziale nel Conflitto a Gaza: Accordo di Tregua e Rilascio Ostaggi in Vista

Al 44esimo giorno di un conflitto sanguinoso, un barlume di speranza sembra emergere nella Striscia di Gaza. Il Washington Post riporta che Israele, Stati Uniti e Hamas sarebbero “vicini” a un accordo che prevede la liberazione di decine di donne e bambini tenuti in ostaggio a Gaza, in cambio di una pausa nei combattimenti della durata di cinque giorni. Tuttavia, la Casa Bianca non ha confermato questi dettagli, pur ammettendo che gli sforzi per raggiungere un’intesa continuano incessantemente.

Continuano i Bombardamenti e le Difficoltà Umanitarie

Nonostante le trattative, i bombardamenti israeliani su Gaza non si arrestano. Fonti palestinesi riferiscono di almeno 15 morti nelle ultime ore, tra cui vittime nel campo profughi di Nuseirat e a Khan Younis. L’esercito israeliano ha intensificato gli attacchi su obiettivi Hamas, specialmente nel nord della Striscia, in un apparente tentativo di consolidare le posizioni prima di un’offensiva verso il sud.

La situazione umanitaria rimane critica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è riuscita a far entrare personale all’interno dell’ospedale di al-Shifa, gravemente colpito dai combattimenti. L’OMS ha descritto la situazione come “una zona di guerra” e sta pianificando l’evacuazione di feriti e personale sanitario.

Dettagli dell’Accordo in Sospeso

L’accordo per il rilascio degli ostaggi, mediato da Qatar ed Egitto con la partecipazione di Mossad e CIA, prevede che Hamas rilasci 239 prigionieri. Le trattative, protrattesi per settimane, potrebbero finalmente materializzarsi in un accordo scritto di sei pagine. Se confermato, l’accordo prevederebbe il congelamento delle ostilità per almeno cinque giorni, con il rilascio graduale degli ostaggi.

Prospettive Umanitarie e Politiche

Una tregua potrebbe aprire la via all’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, assediata dal 7 ottobre. Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è espresso contro un cessate il fuoco completo con Hamas, rifiutando le crescenti pressioni internazionali.

Dall’altra parte dell’oceano, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha delineato una visione politica post-conflitto che prevede il governo dell’Autorità nazionale palestinese su Gaza e la Cisgiordania. Inoltre, Biden ha annunciato l’intenzione di imporre sanzioni e divieti di visto contro coloni israeliani estremisti in Cisgiordania.

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