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Sudafrica chiede intervento della Corte Internazionale di Giustizia contro l’offensiva israeliana a Rafah

13 Feb 2024 - Mondo

Sudafrica chiede intervento della Corte Internazionale di Giustizia contro l’offensiva israeliana a Rafah

Il Sudafrica Presenta una Richiesta Urgente alla Corte Internazionale di Giustizia

Il governo sudafricano ha annunciato una mossa significativa nel contesto del conflitto israelo-palestinese, presentando una “richiesta urgente” alla Corte internazionale di giustizia. Questa richiesta mira a valutare se l’espansione delle operazioni militari israeliane a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, necessiti di un intervento della Corte per prevenire ulteriori violazioni dei diritti dei palestinesi.

Rafah, come sottolineato in una nota del governo sudafricano, rappresenta “l’ultimo rifugio” per coloro che cercano di sopravvivere nella martoriata Striscia di Gaza. La preoccupazione espressa dal Sudafrica riguarda l’escalation militare senza precedenti contro Rafah, annunciata da Israele, che ha già causato e rischia di causare ancora “uccisioni, danni e distruzione su vasta scala”.

Violazioni della Convenzione per la Prevenzione del Genocidio

Il comunicato del governo sudafricano evidenzia che l’offensiva militare potrebbe rappresentare una “violazione grave e irreparabile” della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, nonché dell’Ordinanza della Corte del 26 gennaio, che richiedeva a Israele di fare tutto il possibile per prevenire atti di genocidio nella Striscia di Gaza.

Viene inoltre ricordato l’articolo 75 del Regolamento della Corte, che le consente di decidere autonomamente se le circostanze richiedano l’adozione di misure provvisorie. Il Sudafrica auspica che la sua richiesta venga trattata con l’urgenza necessaria, data la tragica quotidianità delle vittime a Gaza, dove i morti, secondo i dati del ministero della Salute locale, hanno superato i 28.000 dall’inizio delle operazioni militari israeliane il 7 ottobre, in risposta ad un attacco in Israele.

La Situazione a Rafah e le Dichiarazioni dell’IDF

Nonostante la crescente tensione, l’esercito israeliano (IDF) non ha ancora presentato un piano di evacuazione per la popolazione di Rafah. Il portavoce delle IDF, Peter Lerner, ha dichiarato alla CNN che il governo ha incaricato l’IDF di elaborare un piano per raggiungere gli obiettivi di guerra nell’area, ma questo deve ancora essere presentato.

L’obiettivo è creare un piano che permetta di evacuare i civili “fuori pericolo”, distinguendoli dai militanti di Hamas. Dopo gli ordini di evacuazione per il nord e il centro della Striscia di Gaza, si stima che metà della popolazione dell’enclave si trovi ora a Rafah. Lerner ha espresso fiducia nella capacità dell’IDF di distinguere tra civili e miliziani, sottolineando che l’alternativa sarebbe arrendersi a Hamas, con gravi conseguenze umane.

Questo sviluppo sottolinea la complessità e la gravità della situazione a Gaza, con implicazioni significative per i diritti umani e il diritto internazionale. La comunità internazionale osserva con attenzione, sperando in una risoluzione che metta fine alla violenza e al sofferenza dei civili coinvolti.

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