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Starmer a Washington: tenta di convincere Trump sulla sicurezza europea

26 Feb 2025 - Europa

Il premier britannico vola alla Casa Bianca per spingere gli USA a mantenere l’impegno sull’Ucraina e promette più spese militari. Intanto Londra ospita un vertice UE sulla difesa.

Starmer a Washington: tenta di convincere Trump sulla sicurezza europea

Dopo Emmanuel Macron, domani sarà il turno di Keir Starmer: il premier britannico volerà a Washington, giovedì, con l’intento di convincere il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a non ridurre l’impegno americano in Ucraina e a mantenere l’ombrello di sicurezza degli Stati Uniti sull’Europa. Per farlo, il leader laburista ha annunciato un significativo aumento delle spese per la Difesa: dal 2,3% al 2,5% del PIL entro il 2027, con l’ambizione di arrivare al 3% nella legislatura successiva. Una scelta che, però, avrà un costo: il taglio dei fondi destinati alla cooperazione internazionale, che scenderanno dallo 0,5% allo 0,3% del PIL.

Se da un lato Starmer cerca di accreditarsi come un interlocutore affidabile agli occhi della Casa Bianca, dall’altro emerge chiaramente il timore delle élite europee di un disimpegno americano, che costringerebbe l’Europa a occuparsi autonomamente della propria sicurezza. Il Regno Unito, dunque, prova a giocare un ruolo chiave nel mantenere Washington ancorata agli equilibri strategici del Vecchio Continente.

Londra capitale della diplomazia europea: summit sulla sicurezza

Mentre Starmer sarà negli Stati Uniti, domenica Londra ospiterà un vertice tra i principali leader europei per discutere il futuro della sicurezza del continente. L’incontro, promosso dal premier polacco Donald Tusk, vedrà la partecipazione della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, della premier italiana Giorgia Meloni e del presidente del Consiglio Europeo António Costa. L’obiettivo? Definire una strategia comune per finanziare la difesa, con l’ipotesi di un fondo europeo dedicato o di nuovi meccanismi di investimento per il settore militare.

Questo vertice riflette il crescente nervosismo di Bruxelles e delle capitali europee: il timore è che un secondo mandato di Trump possa accelerare la ridefinizione dei rapporti tra Stati Uniti ed Europa, con un’America meno disposta a farsi carico della sicurezza altrui.

Starmer e l’illusione dell’asse anglo-americano

Nel suo colloquio con Trump, Starmer punterà sulla “relazione speciale” tra Regno Unito e Stati Uniti, offrendo in cambio dell’impegno americano un maggiore sforzo militare britannico e persino il dispiegamento di truppe per garantire la stabilità dell’Ucraina. Ma basteranno queste promesse a convincere Trump?

Il presidente americano ha già chiarito in più occasioni che la sicurezza europea non può continuare a dipendere esclusivamente dal contributo degli Stati Uniti e che i Paesi europei devono aumentare in modo significativo le proprie spese militari. Starmer, quindi, si trova in una posizione complessa: mentre cerca di mantenere il Regno Unito vicino a Washington, deve anche rispondere a un elettorato laburista sempre più diviso sul ruolo globale della Gran Bretagna.

Per cercare di rendere l’incontro più favorevole, il premier britannico potrebbe giocare la carta dell’invito a una visita di Stato a Londra per Trump, con tutti gli onori del caso: cerimonie reali e una notte nel castello di Balmoral. Un gesto simbolico, che mira a lusingare il tycoon ma che difficilmente cambierà la sua visione sul futuro dell’alleanza transatlantica.

L’Europa tra spese militari e incertezza strategica

Mentre Starmer cerca di convincere Trump, in Europa si moltiplicano gli sforzi per rafforzare le capacità militari del continente. Il cancelliere tedesco in pectore Friedrich Merz ha avviato colloqui con la SPD per approvare un pacchetto straordinario di 200 miliardi di euro per la difesa, mentre von der Leyen ha ribadito la necessità di un “piano strategico” per riarmare l’Europa.

Il messaggio che arriva da Bruxelles è chiaro: l’UE vuole avere un ruolo nel futuro assetto di sicurezza dell’Ucraina e sta cercando di rafforzare il proprio peso geopolitico. Ma senza un vero cambiamento nella politica estera e di difesa europea, il rischio è che si continui a inseguire soluzioni temporanee senza affrontare il nodo centrale: l’Europa può davvero garantire la propria sicurezza senza un’America che non intende più farsi carico dei costi della difesa altrui?

L’incontro tra Trump e Starmer rappresenta un passaggio chiave, ma la vera partita si giocherà nei prossimi mesi, con il summit straordinario del 6 marzo e con le scelte strategiche che gli alleati europei dovranno compiere di fronte alla ridefinizione delle priorità geopolitiche di Washington.

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