Siria, la rabbia degli alawiti: proteste dopo l’attentato jihadista alla tomba di al-Khasibi
26 Dic 2024 - Medio Oriente
La comunità alawita scende in piazza dopo l’attacco contro un luogo sacro. Paura di nuove violenze mentre il Paese affronta il vuoto di potere lasciato dalla caduta di Assad.
Gli alawiti sono una comunità religiosa di origine islamica sciita, che costituisce circa il 12% della popolazione siriana. Hanno avuto un ruolo significativo nella storia politica del paese, specialmente dal 1970 con l’ascesa al potere di Hafez al-Assad.
Origini e Dottrine Religiose
Il termine “alawita” deriva da ʿAlī, cugino e genero del profeta Maometto, figura centrale nell’Islam sciita. Le origini della comunità risalgono al IX secolo, quando Muhammad ibn Nusayr proclamò di essere il rappresentante dell’undicesimo Imam sciita, al-Ḥasan al-ʿAskarī. Da qui, gli alawiti erano inizialmente conosciuti come “nusayri”.
La dottrina alawita è caratterizzata da elementi esoterici e sincretici, incorporando credenze e pratiche da diverse tradizioni religiose, tra cui il Cristianesimo e antiche religioni del Vicino Oriente. Questo sincretismo ha portato a una certa segretezza nelle loro pratiche religiose, spesso per proteggersi da persecuzioni storiche.
Distribuzione Geografica
Gli alawiti sono concentrati principalmente nella regione montuosa del Gebel Ansariyya, lungo la costa nord-occidentale della Siria, in particolare nei governatorati di Latakia e Tartus. Esistono anche comunità alawite nel nord del Libano e nella provincia turca di Hatay.
Ruolo Politico in Siria
La comunità alawita ha acquisito una posizione dominante nella politica siriana a partire dal 1970, quando Hafez al-Assad, un alawita, prese il potere attraverso un colpo di stato. Sotto il suo regime, e successivamente quello di suo figlio Bashar al-Assad, gli alawiti hanno occupato posizioni chiave nelle forze armate e nei servizi di sicurezza, consolidando il loro controllo sul paese.
Questa concentrazione di potere ha suscitato risentimento tra la maggioranza sunnita della popolazione siriana, contribuendo alle tensioni settarie che hanno caratterizzato il conflitto siriano iniziato nel 2011. Nonostante ciò, non tutti gli alawiti sostengono incondizionatamente il regime; esistono divisioni interne e una parte della comunità ha espresso dissenso rispetto alle politiche governative.
Situazione Attuale e Proteste Recenti
Con la recente caduta del regime di Bashar al-Assad, la comunità alawita si trova in una posizione delicata. Mentre alcuni festeggiano la fine della dittatura, molti alawiti temono ritorsioni e discriminazioni nel nuovo assetto politico del paese. La loro identità, storicamente legata al regime degli Assad, è ora oggetto di ridefinizione, e la comunità sta cercando di trovare un nuovo ruolo nella Siria post-Assad.
Negli ultimi giorni, si sono verificate manifestazioni significative da parte della comunità alawita contro le nuove autorità siriane. In diverse città, migliaia di alawiti sono scesi in piazza per esprimere il loro dissenso e chiedere un cambiamento politico. Queste proteste rappresentano un segnale importante di come una parte della comunità alawita stia prendendo le distanze dal regime precedente e desideri partecipare attivamente alla costruzione di una nuova Siria più inclusiva e democratica.
La causa scatenante di queste manifestazioni è stato un attentato jihadista contro la tomba di al-Khasibi, venerato studioso alawita del X secolo e figura centrale nella formazione della dottrina alawita. L’attacco ha profondamente scosso la comunità, suscitando indignazione e un senso di vulnerabilità. In risposta, gli alawiti hanno organizzato proteste per condannare l’attentato e chiedere maggiore protezione e riconoscimento dei loro diritti nel contesto della nuova Siria emergente.