Salvini parla con Vance e guarda a Washington: asse sovranista su infrastrutture, investimenti e identità
22 Mar 2025 - Italia
Colloquio tra il vicepremier italiano e il numero due dell’amministrazione Trump: focus su grandi opere, sfide globali e interessi comuni. Mentre la stampa parla di “guerra interna”, nasce un dialogo strategico tra Roma e l’America conservatrice.

Salvini-Vance, telefonata strategica: si apre il canale tra Italia e America conservatrice
Altro che “Scherzi a parte”. Matteo Salvini non sta facendo “telefonate per farsi bello”, come ironizzano certi giornaloni italiani, ma sta costruendo — con pragmatismo e visione — un canale diretto tra il governo italiano e l’ala più promettente della nuova leadership americana: quella rappresentata dal vicepresidente J.D. Vance.
La conversazione tra i due, durata circa un quarto d’ora, è stata tutt’altro che formale. Al centro del confronto non solo i temi legati a infrastrutture e trasporti, ma una vera e propria condivisione di prospettiva su questioni globali: il bisogno di pace in Ucraina, la lotta all’immigrazione illegale, la valorizzazione delle eccellenze industriali nazionali.
Focus su investimenti infrastrutturali
Il nodo principale è stato l’enorme piano americano da oltre mille miliardi di dollari per il potenziamento della rete ferroviaria e stradale. Un’opportunità storica che Salvini — in qualità di ministro delle Infrastrutture — ha tutto il dovere di esplorare, coinvolgendo aziende italiane pronte a investire e a portare il know-how del Made in Italy oltreoceano.
Nel colloquio, Salvini ha illustrato i punti di forza dell’Italia nel settore infrastrutturale, dalla progettazione alla realizzazione, ricevendo da parte di Vance grande apertura e apprezzamento per la qualità del nostro sistema industriale. Non è un caso che si stia già lavorando a una missione ufficiale a Washington con imprenditori e stakeholder del settore.
Intesa sul piano valoriale
Ma al di là dei dossier economici, ciò che ha reso la telefonata particolarmente significativa è la sintonia politico-culturale tra i due vicepremier. J.D. Vance, astro nascente del conservatorismo americano, è oggi il numero due dell’amministrazione Trump, un punto di riferimento per i repubblicani più attenti alla working class e alla difesa dell’identità nazionale. Salvini, da sempre vicino a queste posizioni, ha trovato in lui un interlocutore diretto, concreto e strategico.
Tra i due si è parlato anche di sicurezza, di difesa dei confini, e di necessità di tornare a un ordine internazionale multipolare che rispetti le sovranità nazionali. A suggellare il clima di amicizia, l’invito rivolto da Salvini a Vance per assistere alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.
Una polemica strumentale
Le reazioni di certa stampa — e anche qualche puntualizzazione da parte di Antonio Tajani — rientrano nel consueto gioco della politica italiana, sempre pronta a leggere ogni iniziativa in chiave di rivalità interna. Ma lo stesso Tajani ha riconosciuto la legittimità dell’iniziativa, chiarendo che la politica estera resta prerogativa del premier e del ministro degli Esteri. Nulla di nuovo sotto il sole.
Salvini, da parte sua, ha rimarcato come l’obiettivo fosse chiaro e concreto: “C’è un piano americano colossale sulle infrastrutture, io faccio il ministro delle Infrastrutture, è mio dovere cercare di aprire quella porta per le imprese italiane”. E ha aggiunto, con una battuta tagliente: “Se c’è una guerra, è solo nei titoli inventati dai giornalisti. Io lavoro per l’interesse nazionale”.
Una finestra sul nuovo asse Roma-Washington
In controluce, la telefonata tra Salvini e J.D. Vance — oggi vicepresidente degli Stati Uniti — segna l’inizio di un canale diretto tra l’Italia e la nuova amministrazione americana guidata da Donald Trump. Un rapporto tutto da costruire, ma che parte da una base solida di visione condivisa: sovranità, infrastrutture, investimenti, sicurezza dei confini, lotta all’immigrazione illegale.
Mentre alcuni osservatori si concentrano su ipotetiche tensioni interne al governo, la realtà è che Salvini si sta muovendo per tempo, con lucidità e spirito pragmatico, per garantire all’Italia un ruolo da protagonista nei grandi giochi geopolitici ed economici che si stanno riaprendo dopo il ritorno di Trump alla Casa Bianca.