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Salvini difende Netanyahu: “I criminali di guerra sono altri”

22 Nov 2024 - Italia

Il vicepremier apre le porte all’arrivo del premier israeliano in Italia, scontrandosi con l’opposizione e le diverse posizioni nel governo. "Israele difende i valori occidentali".

Salvini difende Netanyahu: “I criminali di guerra sono altri”

Mandato d’arresto per Netanyahu: divisioni nel governo italiano

L’emissione di un mandato d’arresto da parte della Corte Penale Internazionale (CPI) nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant ha scatenato un acceso dibattito all’interno del governo italiano. Le posizioni divergenti dei principali esponenti dell’esecutivo evidenziano una mancanza di coesione su una questione di rilevanza internazionale.

Le dichiarazioni di Matteo Salvini

Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha espresso chiaramente la sua contrarietà al mandato della CPI, dichiarando: “Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri”. Salvini ha sottolineato come Israele sia da decenni sotto attacco e come i cittadini israeliani vivano costantemente sotto la minaccia di missili, difendendo non solo se stessi ma anche “le libertà, le democrazie e i valori occidentali”. Ha inoltre criticato la decisione della CPI, definendola “una scelta politica dettata da alcuni paesi islamici che sono maggioranza in alcune istituzioni internazionali”.

La posizione di Guido Crosetto

In contrasto con Salvini, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha affermato che, sebbene ritenga il mandato d’arresto “sbagliato”, esso debba comunque essere eseguito. Questa posizione evidenzia un approccio più istituzionale e rispettoso delle decisioni degli organismi internazionali, pur mantenendo una critica di fondo alla decisione della CPI.

Le parole di Antonio Tajani

Il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ha cercato di mediare tra le posizioni, affermando che l’Italia sostiene la CPI, ma è altresì convinta che la Corte debba svolgere un ruolo giuridico e non politico. Ha aggiunto che le decisioni in merito saranno prese in collaborazione con gli alleati internazionali.

Le reazioni dell’opposizione

Le dichiarazioni contrastanti all’interno del governo hanno fornito all’opposizione l’opportunità di criticare la mancanza di una posizione chiara e univoca. Dal Partito Democratico a Italia Viva, le accuse si sono concentrate sulla delegittimazione della sentenza della CPI da parte di Salvini e sulla confusione all’interno dell’esecutivo.

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