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Salis “salva” per un voto: il Parlamento europeo tradisce la giustizia

- Europa

A Strasburgo la sinistra esulta, ma il vero scandalo è il tradimento del PPE, che ha consegnato l’Europa all’impunità. Un segnale devastante per la credibilità delle istituzioni e per chi crede ancora nello Stato di diritto.

Salis “salva” per un voto: il Parlamento europeo tradisce la giustizia

📋 Riassunto dell'articolo

Ilaria Salis mantiene l’immunità per un solo voto. Il PPE si spacca e vota insieme alla sinistra, garantendo l’impunità a un’attivista condannata in Ungheria. La destra denuncia il tradimento della volontà popolare e il fallimento morale dell’Europa.

Un voto che infanga la giustizia europea

Il Parlamento europeo ha deciso: Ilaria Salis resta immune. Con 306 voti a favore e 305 contrari, la plenaria di Strasburgo ha confermato l’immunità dell’attivista italiana accusata di aggressione e militanza in un gruppo estremista. Un solo voto di differenza ha separato la giustizia dall’ennesima capitolazione morale di Bruxelles.
Una decisione vergognosa, che odora di compromesso politico e di codardia istituzionale. A pagare non è solo la verità, ma la dignità del Parlamento europeo stesso, che si è inginocchiato davanti alla sinistra e ai suoi simboli intoccabili.

Il tradimento del PPE: la quinta colonna della sinistra

Ma lo scandalo più grande non viene dai Verdi o dai Socialisti, che da sempre difendono i loro “eroi di strada”, anche quando macchiano le mani di violenza.

Il vero colpo basso arriva dal Partito Popolare Europeo, che avrebbe dovuto difendere la giustizia, l’ordine e la legalità — e invece ha scelto la via del compromesso, votando insieme alla sinistra.
Quello che era nato come baluardo del conservatorismo europeo si è trasformato nella quinta colonna armata della sinistra globalista, pronta a tradire i valori che dice di rappresentare pur di non perdere il favore dei salotti progressisti di Bruxelles.

Un tradimento consumato nel segreto dell’urna, dove diversi eurodeputati popolari hanno votato “fuori linea”, regalando a Ilaria Salis la sua impunità. Una pugnalata alla schiena degli elettori che avevano dato fiducia al centrodestra europeo per difendere il principio di responsabilità, non per svenderlo.

La sinistra esulta, ma i cittadini guardano con sdegno

Le immagini arrivate da Strasburgo parlano chiaro: applausi, abbracci, lacrime di commozione tra i banchi della sinistra radicale e dei Verdi. La narrativa è già pronta: “Una vittoria dello Stato di diritto”.
Ma di quale Stato di diritto parlano? Di un’Europa che salva un’attivista accusata di violenze fisiche solo perché ideologicamente allineata ai poteri dominanti?

Ilaria Salis non è una martire, ma una militante estremista che ha scelto la violenza come strumento politico. Difenderla in nome dei diritti significa calpestare la giustizia e deridere chi ogni giorno rispetta la legge.
Questo voto, spacciato per “democratico”, è in realtà una resa al ricatto ideologico di un’Unione sempre più ostaggio delle lobby progressiste, che proteggono i propri mentre criminalizzano chi difende la propria identità e la propria nazione.

Un Parlamento che ha perso la rotta

Da anni Bruxelles predica rigore morale e legalità, ma oggi ha mostrato il suo vero volto: un apparato piegato al sentimentalismo mediatico, incapace di distinguere tra diritto e militanza.
Con questo voto, il Parlamento europeo ha rinnegato il principio di uguaglianza davanti alla legge e ha mandato un messaggio devastante ai cittadini europei: se sei allineato alla sinistra, puoi permetterti tutto.
Le istituzioni europee, nate per difendere la libertà dei popoli, stanno diventando un tribunale politico in cui le sentenze si decidono in base all’ideologia. È la vittoria dell’ipocrisia, non della giustizia.

La destra deve fare i conti con la realtà

Dopo questo tradimento, è evidente che il PPE non è più un alleato affidabile.
Chi si illudeva di costruire una maggioranza alternativa all’establishment progressista dovrà ricredersi: in Europa, la finta destra dei popolari continua a garantire la sopravvivenza del sistema che dice di voler cambiare.
Alle prossime elezioni europee, i cittadini avranno una scelta chiara: continuare a sostenere chi salva gli estremisti di sinistra, o votare per chi vuole restituire giustizia, ordine e coerenza morale al continente.
La linea è tracciata: o l’Europa torna a essere una comunità di diritto, o continuerà a essere un circo politico dove i delinquenti vengono applauditi e i valori vengono derisi.

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